NEW YORK Vivere con la faccia di un altro. Non la semplice cessione del naso, delle orecchie o delle sopracciglia, operazioni effettuate già molte volte nella storia della...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un soffitto incendiato gli crollò addosso con un tale scoppio di calore che la gomma della maschera che indossava iniziò a sciogliersi e dovette rimuoverla. Quando uscì dall'abitazione i suoi colleghi videro che l'intera faccia di Patrick era in fuoco. L'autoambulanza lo portò via mentre la donna che si pensava intrappolata stava tornando dal fiume.
LE PROTESI Dodici anni e settantuno operazioni chirurgiche più tardi, Hardison era tornato ad essere in qualche modo una persona funzionale, nonostante l'aspetto. La pelle del volto era una cicatrice molle e deforme, senza palpebre e con il labbro rovesciato dall'interno verso l'esterno per dare una sembianza umana alla sua bocca.
Le orecchie erano protesi di silicone, attaccate alle tempie da calamite sottocutanee. I suoi familiari si erano adattati al cambiamento e lo amavano così com'era, ma Patrick era diventato un uomo diverso. L'assuefazione agli antidolorifici lo aveva reso scontroso e inaffidabile sul lavoro, e i soldi erano spariti, così come finì per fare sua moglie. Il primo barlume di speranza gli è venuto tre anni fa dall'incontro con il dottor Eduardo Rodriguez, figlio di esuli cubani negli Usa.
Dopo 17 anni di apprendistato e di studi di microchirurgia tra la Johns Hopkins e Taiwan, dirige una sua equipe al Langone Medical Center di Manhattan, e nel 2012 ha trapiantato per la prima volta parte della faccia con mascella denti e lingua, ad un paziente che aveva ricevuto un colpo di pistola in pieno volto. L'operazione è rischiosissima: anche se perfettamente riuscita, il rigetto è quasi assicurato negli anni successivi, e può avere esiti mortali. Ma Hardison era un uomo disperato, e ha accettato di mettersi in attesa di un donatore.
I FALSI ALLARMI La chiamata è arrivata tre mesi fa dopo un paio di falsi allarmi: la prima volta i familiari del donatore avevano ritirato l'offerta all'ultimo minuto; la seconda era stato Hardison a rifiutare l'offerta di ricevere il volto di una donna. Si è così arrivati alla notte del 12 agosto, quando David Rodebaugh, un giovane autore di spericolate competizioni di skateboard aveva investito un passante e nella caduta aveva battuto la testa.
Avvertiti della condizione di coma irreversibile, i genitori avevano autorizzato le donazioni degli organi vitali. Il dottor Rodriguez e i suoi assistenti hanno rimosso un centimetro di pelle, muscoli e terminazioni nervose dalla testa di David, dalla base posteriore del cranio fino al mento, e nel corso di un'operazione di 27 ore l'hanno trasferita sul volto di Hardison, dal quale era stato rimosso il tessuto cicatrizzato.
Il momento critico è stato la cucitura della giugulare, che nei due pazienti aveva un diametro diverso.
Il Messaggero