Neurochirurgia, i lavori del Goretti protagonisti al 70° congresso della società scientifica

Gianpaolo Petrella (a sinistra) e Angelo Pompucci
 I medici della Neurochirurgia dell'ospedale Santa Maria Goretti di Latina tra i protagonisti del 70° congresso italiano della Sinch (Società di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

 I medici della Neurochirurgia dell'ospedale Santa Maria Goretti di Latina tra i protagonisti del 70° congresso italiano della Sinch (Società di neurochirurgia) svoltosi di recente a Milano. Il dirigente del reparto, Angelo Pompucci, è stato responsabile della sezione di neurotraumatologia del congresso, mentre Gianpaolo Petrella ha presentato due lavori scientifici sull'idrocefalo normoteso, il primo dei quali in collaborazione con Salvo Martellucci, medico dell'otorino dello stesso ospedale. Si tratta dello Studio preliminare sull'uso del video head impulse test nei pazienti affetti da idrocefalo normoteso. Una sindrome, questa, progressiva, cronica, estremamente complessa. Rappresenta la più comune forma di demenza reversibile nell'anziano. Una forma di demenza che, a differenza di Parkinson e Alzheimer è curabile con la chirurgia, cosa che al Goretti avviene regolarmente.


Il secondo studio, invece, svolto in collaborazione con l'Università di Cambridge, è riferito al Test di infusione: impatto sull'outcome dei pazienti e sull'economia sanitaria. Entrambi sono in fase di validazione

L'IDROCEFALO

«Abbiamo sottoposto 2 pazienti, con sintomatologia ascrivibile ad un quadro di Idrocefalo Normoteso, prima a test di infusione per via lombare, quindi sono stati sottoposti prima, 7 giorni dopo e ad un mese dall'intervento a video head impulse test (vHIT) - si legge nella presentazione - L'esame fornisce la misurazione oggettiva del riflesso vestibolo-oculomotore». Tradotto, le capacità di avere un riflesso e stabilizzare le immagini quando la testa è girata da una parte e gli occhi in direzione opposta. I dati emersi «confermano l'importanza del test di infusione nella diagnosi dei pazienti con idrocefalo normoteso».

IL TEST

Sono stati studiati pazienti i sintomatici portatori di drenaggio per sindrome da idrocefalo o pseudotumour cerebri (Ptcs) per verificare il funzionamento o meno dello shunt (drenaggio). L'obiettivo era proprio quello di valutare l'efficacia del test di infusione, un sistema per misurare la pressione intracranica .
«Su 365 test eseguiti, più della metà (55% circa, 155 su 280) non ha mostrato alcun malfunzionamento dello shunt. Complessivamente, nell'arco di 3 anni, sono state evitate più di 290 revisioni chirurgica non necessarie. Non si è verificato nessun caso di infezione. Il risparmio economico è stato di 945.415 sterline annue». Vale a dire circa 1 milione e 200.000 euro «I nostri risultati - conclude l'abstract - forniscono la prova dell'importanza del test di shunt in vivo, evitando revisioni inutili con un forte beneficio per la salute dei pazienti che si traduce anche in un significativo vantaggio finanziario per il servizio sanitario nazionale e potenzialmente per altri sistemi sanitari in tutto il mondo».


Giovanni Del Giaccio
© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero