Nasce un consorzio per tutelare i vini di Cori

Nasce un consorzio per tutelare i vini di Cori
La notizia era già nota, ma ora il Consorzio volontario per la tutela e la valorizzazione dei vini D.O.C. Cori è ufficialmente nato con la sottoscrizione...

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La notizia era già nota, ma ora il Consorzio volontario per la tutela e la valorizzazione dei vini D.O.C. Cori è ufficialmente nato con la sottoscrizione dell'atto costitutivo. Nella sala consiliare del municipio hanno apposto la loro firma davanti al notaio i rappresentanti dei soci fondatori: per il Comune di Cori il sindaco Mauro De Lillis, per la cooperativa Cincinnato il presidente Nazzareno Milita, per l'azienda agricola Marco Carpineti il fondatore da cui prende il nome, per le Tenute Filippi Giampiero Filippi, per Molino7Cento l'amministratore delegato Alessandro Moro.

Subito dopo la costituzione si è aperta la prima assemblea dei soci: in qualità di fondatori tutti sono entrati di diritto nel consiglio di amministrazione ed hanno provveduto alla nomina degli organismi eleggendo come presidente Nazzareno Milita, come vicepresidente Marco Carpineti e come direttore generale l'assessore all'Agricoltura Simonetta Imperia. Vede così la luce il primo Consorzio di tutela della provincia di Latina che va ad aggiungersi alla famiglia dei Consorzi italiani.

Un passo importante per il territorio di Cori e per il pontino. Una realtà che punta a crescere con l'ingresso di ulteriori aziende vitivinicole e a farsi promotrice della valorizzazione di queste terre, della conservazione del paesaggio tradizionale e dell'attivazione di strategie di sviluppo sostenibile. Non a caso infatti i soci fondatori si distinguono per l'adozione di disciplinari di coltivazione biologici e biodinamici.

«Ringrazio in particolare il sindaco e l'assessore Imperia ha dichiarato il neo presidente Milita - che hanno fatto diventare realtà un'idea coltivata da tempo: creare un soggetto sovra-aziendale capace di promuovere e salvaguardare la Denominazione di Origine Controllata dei nostri vitigni pregiati e di fornire strumenti e competenze per l'analisi dei mercati e per l'incremento della redditività delle aziende agricole che produco i vitigni a denominazione protetta».
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Il Messaggero