NAPOLI Di notte, altro che cartellini da “beggiare”, altro che controlli improvvisi o voci maliziose sul tuo conto. No, di notte, qui nell’ospedale della...
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VERIFICHE IN CORSO
Voci che si sono rincorse, qualche intercettazione, ma anche esposti anonimi. Verifiche in corso degli inquirenti che hanno, comprensibilmente, deciso di tenere in stand by questo filone di indagine, almeno fino alla retata di venerdì mattina. Da oggi invece l’obiettivo è accelerare, per evitare che il clamore mediatico di questi giorni possa allertare qualcuno e rendere inutili nuovi accessi da parte dell’arma. Ma in cosa consiste la storia del lavoro notturno e del mercato delle tac? Cosa c’entra il Loreto mare con la fabbrica dei finti sinistri? Riflettori puntati sul reparto di radiologia, un ufficio per altro colpito pesantemente dalle indagini sull’assenteismo. Stando a quanto emerso finora, in uno degli uffici della Radiologia sarebbero stati prodotti tac e altri documenti poi finiti in alcune pratiche di rimborsi assicurativi. Una sorta di falso d’autore, dal momento che qualunque tac venga licenziata dalla Radiologia del Loreto Mare è tecnicamente a prova di verifica. Ipotesi al vaglio degli inquirenti, che si trovano di fronte a un imperativo categorico: distinguere la posizione delle persone oneste e dei professionisti che lavorano nel settore da chi ha usato uffici, timbri e stampanti come una fabbrica del falso casalingo.
IL GIRO D’AFFARI
Un filone parallelo a quello dei marcatempo di professione. Stando a quanto emerso finora, in questa storia di falsi sinistri e di tac notturne per truffare le polizze assicurative ci sarebbero diverse figure professionali. Sempre e comunque a partire dal ruolo di uno o più impiegati del Loreto, in grado di fabbricare finti documenti. Sotto i riflettori, cliniche private - ma rigorosamente convenzionate con la sanità regionale e ben collegate con il Loreto mare -, ma anche avvocati, periti, consulenti. Un giro d’affari tutt’altro che di basso profilo, che ruota attorno all’azione clandestina consumata da una o più mano esperte all’interno della Radiologia. Il quadro è abbastanza chiaro: femori rotti, spalle lussate, fratture e traumi sono letteralmente costruiti a tavolino, fabbricati grazie ai macchinari presenti in azienda, dove ogni mese centinaia di pazienti attendono con ansia l’esito dei propri test. Si tratta di documenti falsi, in gran parte ricavati lontano dallo sguardo degli organi di controllo. Di notte, nei giorni di festa. O nelle ore di minore pressione, quando il carico lavorativo è meno asfissiante. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero