Ecco i musei del Quirinale: entro il 2 giugno nuove aree saranno aperte a tutti i cittadini

Ecco i musei del Quirinale: entro il 2 giugno nuove aree saranno aperte a tutti i cittadini
Non c’è ancora una data precisa, ma tutto lascia presumere che entro il 2 giugno prossimo, festa della Repubblica, le porte del Quirinale possano aprirsi stabilmente, di più e...

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Non c’è ancora una data precisa, ma tutto lascia presumere che entro il 2 giugno prossimo, festa della Repubblica, le porte del Quirinale possano aprirsi stabilmente, di più e più a lungo, a tutti i cittadini. L’impegno annunciato da Sergio Mattarella il 16 febbraio scorso di trasformare davvero lo storico palazzo nella «casa degli italiani» sta prendendo rapidamente corpo. Ieri infatti un gruppo di lavoro costituito “ad hoc” per studiare gli aspetti del prolungamento e dell’ampliamento dell’apertura del Quirinale ha presentato al capo dello Stato un’ampia relazione conclusiva in cui si fissano le linee d’indirizzo dell’importante iniziativa.


Beninteso: si è trattato di un indirizzo artistico-culturale quello offerto dal gruppo di lavoro composto da illustri studiosi ed esperti: Alessandro Zuccari, Mario De Simoni, Francesca Cappelletti oltre ai consiglieri del Presidente, Louis Godart e Gianfranco Astori. La parte prettamente operativa sarà affidata ai tecnici dell’amministrazione del Quirinale e - a partire da lunedì prossimo - si metteranno al lavoro sotto la diretta responsabilità del segretario generale, Ugo Zampetti, per attuare in tempi brevi le linee d’indirizzo e renderle compatibili con le molteplici esigenze di sicurezza.



Ebbene, secondo le prime indicazioni le nuove aree accessibili al pubblico saranno al pianterreno del palazzo, lungo il cortile d’onore e al piano nobile. Come previsto, sarà accessibile la Vasella che conserva antiche porcellane e preziosi servizi da tavola (da Meissen a Sèvres) mentre molti locali si libereranno con lo spostamento degli uffici attualmente dislocati nella palazzina gregoriana, come quello del cerimoniale. Lì saranno allestite mostre permanenti o eventi speciali per il restauro di opere d’arte e - questa è una novità - mostre documentarie e multimediali sulla storia della Repubblica e sulla storia del Palazzo, sulla Costituzione e sui Presidenti della Repubblica. Sarà accessibile in modo più organico il padiglione storico delle Carrozze al quale si accede dalla Dataria. Anche una parte degli splendidi giardini sarà aperta al pubblico, compresa l’area del Coffee House e del terrazzo mozzafiato su Roma al quale si ora si può accedere soltanto in qualche rara occasione.



ARAZZI

Significative aperture saranno possibili al piano nobile; in particolare sarà possibile visitare gran parte dell’area dell’appartamento napoleonico (così chiamato perché destinato a Bonaparte) finora inaccessibile. Saranno aperte la sala del Bronzino, quella degli Arazzi di Lilla; e - con le opportune modalità - sarà visitabile anche lo studio del Presidente. Sembra da scartare, invece, l’apertura della sala Piffetti che ospita la biblioteca, quasi tutta in legno, che non potrebbe sopportare senza danni un costante afflusso di pubblico.



Come si vede, si tratta di un progetto ambizioso che prevede - secondo il gruppo di lavoro - di raddoppiare lo spazio attualmente visitabile in modo che i due terzi dell’intero palazzo saranno disponibili al pubblico. Ora si tratta di renderlo operativo. Si dovrà procedere ad una riallocazione degli uffici, ma bisognerà trovare il personale aggiuntivo e creare le strutture logistiche per le nuove esigenze nonché disciplinare l’accesso in modo che esso si svolga nel massimo delle condizioni di sicurezza. Non sarà facile. Ma il fatto che a poco più di un mese di distanza dall’annuncio di Mattarella si sia già passati ad una fase concreta lascia ben sperare che questo storico edificio (probabilmente il palazzo presidenziale più bello e più esteso del pianeta) che ha ospitato una trentina di papi, sovrani e ora capi di Stato possa finalmente essere aperto a tutti gli italiani.



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Il Messaggero