Molestie a Roma, la compagna del prof decisa a perdonarlo: «Non ci credo, può tornare a casa»

Molestie a Roma, la compagna del prof decisa a perdonarlo: «Non ci credo, può tornare a casa»
Arriva alle 18,30 nello studio del suo legale nel quartiere Prati, si ferma un paio di ore, accompagnata dal fratello e da alcuni amici. Sullo scandalo che ha travolto la sua...

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Arriva alle 18,30 nello studio del suo legale nel quartiere Prati, si ferma un paio di ore, accompagnata dal fratello e da alcuni amici. Sullo scandalo che ha travolto la sua famiglia, Antonella non ha dubbi: «Lo perdono e lo amo, lo aspetto a casa, non vedo l’ora di riabbracciarlo - dice - spero che torni al più presto. Anche mia figlia non vede l’ora di rivederlo». È la compagna del professore Massimo De Angelis, il docente dell’istituto Massimo finito in manette tre giorni fa per atti sessuali con una studentessa quindicenne. Il perdono arriva dopo l’interrogatorio di garanzia dell’insegnate, che in mattinata, di fronte al gip, ha ammesso le contestazioni.


Antonella sta con lui da poco più di tre anni. È vedova, ha perso il marito, è madre di una bambina di 10 anni e ora si trova ad affrontare quello che continua a definire un nuovo «incubo». È innamorata, non crede alle contestazioni che vengono mosse al compagno. Non pensa che ci siano stati abusi. Una relazione, forse, uno sbaglio, che può essere perdonato. «Lo amo, voglio abitare con lui, se il giudice acconsentirà lo accoglierò a casa», racconta. In serata, scortata da amici e parenti che in questi giorni non la abbandonano nemmeno un secondo, sale in macchina e torna a Marino, dove abita.

L’ISTANZA
L’istanza per chiedere la sostituzione della misura cautelare verrà presentata a stretto giro al gip Annalisa Marzano, che ieri ha convalidato l’arresto di De Angelis. L’avvocato Fabio Lattanzi, che assiste il docente, la depositerà nei prossimi giorni, probabilmente in settimana. «A casa lo aspettiamo», dice Antonella, che subito dopo l’arresto aveva difeso il docente a spada tratta: «Lo dipingono come un mostro ma non è così. Cosa penso delle accuse? Sembra una recita», aveva detto. Ieri, è tornata di nuovo a prendere in mano la situazione, ha confermato il suo appoggio al compagno: «Queste sono cose private nostre, ne parleremo insieme quando tornerà a casa».

LE ACCUSE

Nei giorni scorsi, la donna si era mostrata scettica: «Sono accuse esagerate - aveva commentato - la giustizia, con i suoi tempi e i suoi modi, stabilirà che Massimo non è il mostro che vogliono dipingere. Quella ragazzina faceva il corso di teatro, forse sa fare bene l’attrice». Parlando di Massimo anche oggi ripete che i suoi sentimenti nei confronti del compagno non sono cambiati rispetto a quando ne parlava come una persona onesta, un grande insegnante amato e apprezzato da tutti, colleghi e studenti. L’insospettabile che in passato è stato anche volontario in Africa, l’uomo a cui «vogliono tutti bene». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero