Estorsioni al Mof di Fondi: chiesti altri 10 anni per D'Alterio

Estorsioni al Mof di Fondi: chiesti altri 10 anni per D'Alterio
Dieci anni di carcere. Altri 10 anni di carcere. È stata questa la richiesta fatta ieri dal pm antimafia della Procura di Roma Luigia Spinelli nei confronti di Giuseppe...

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Dieci anni di carcere. Altri 10 anni di carcere. È stata questa la richiesta fatta ieri dal pm antimafia della Procura di Roma Luigia Spinelli nei confronti di Giuseppe D'Alterio, detto Peppe o marocchino, 65enne di Fondi presunto boss degli autotrasporti ortofrutticoli. La requisitoria si è protratta per quattro ore, ripercorrendo passaggio dopo passaggio gli elementi cardine dell'ordinanza di custodia cautelare - costituiti principalmente da intercettazioni - che nel settembre del 2018 portò alla notifica di sei misure restrittive tra Fondi, Terracina e Mondragone.

Era scattata l'operazione denominata Aleppo, nata nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Dda capitolina col supporto della Procura di Latina e scaturita dall'incendio di un camion a non molta distanza dal Mof. Fatto di cronaca avvenuto nel 2014 e ritenuto non ricollegabile all'imputato, ma che comunque contribuì a far emergere un quadro inquietante: l'ipotesi investigativa è che D'Alterio avesse progressivamente monopolizzato in maniera illegale i trasporti legati al Mercato ortofrutticolo fondano. Gli vengono contestati i reati di estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, intestazione fittizia di beni e autoriciclaggio, i primi due aggravati dalle modalità mafiose.
Il 65enne, assistito dall'avvocato Francesco Nania, ha scelto di essere giudicato con il rito ordinario, mentre i tre figli e l'amministratrice della società La Suprema avevano optato per quello abbreviato, venendo nel 2019 condannati a vario titolo a pene oscillanti dai due anni ai sei anni e quattro mesi di reclusione. La posizione di Peppe o marocchino sarà discussa a breve: il collegio presieduto dal giudice del Tribunale di Latina Francesco Valentini ha fissato la prossima udienza per il 19 aprile. Si aprirà con l'arringa difensiva, a seguire è attesa la sentenza. Durante la fase dibattimentale aveva tra l'altro fatto la propria comparsa nel processo un nome eccellente della criminalità pontina, il pentito Riccardo Agostino le cui dichiarazioni sono state ritenute utili a ricostruire parte del sistema malavitoso della provincia. Per l'inchiesta Aleppo 2 la Procura aveva chiesto altri 7 anni di carcere per D'Alterio il 22 febbraio scorso .


Mirko Macaro
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Il Messaggero