Maurizio Faina e il sogno di una rsa irrealizzabile

Maurizio Faina e il sogno di una rsa irrealizzabile
L'INCHIESTASi arricchisce di nuovi particolari l'inchiesta che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio di Maurizio Faina (nella foto sopra), per anni primo cittadino di...

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L'INCHIESTA
Si arricchisce di nuovi particolari l'inchiesta che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio di Maurizio Faina (nella foto sopra), per anni primo cittadino di Antrodoco. Il sostituto procuratore della Repubblica di Rieti, Lorenzo Francia, che ha curato fin dai primi passi tutta l'indagine lo accusa, insieme all'ex rettore dell'Università dell'Aquila, Ferdinando Di Orio del reato di abuso d'ufficio aggravato. L'udienza preliminare è in programma il prossimo 19 dicembre.

Come già specificato ieri da Il Messaggero, tutto ha avuto inizio dall'acquisto «all'irrisorio prezzo di 15mila euro», come scrive il pubblico ministero Lorenzo Francia, di un terreno di 4.400 metri quadrati, sito nel territorio del Comune di Antrodoco. Terreno che inizialmente era un campo di calcio, ma che si è poi trasformato in area residenziale e che come tale è stato ceduto dall'amministrazione di Antrodoco a Ferdinando Di Orio, all'epoca Rettore dell'Università abruzzese. Per l'ex amministratore cittadino, Maurizio Faina, il vantaggio della condotta ritenuta illecita dai pubblici ministeri sarebbe stato individuabile «nell'ottenimento di sovvenzioni e contributi provinciali per la ristrutturazione e l'adeguamento dell'immobile conseguente alla dislocazione della sede della Fondazione dell'Università, della casa editrice dell'Ateneo, di corsi e master presso Villa Mentuccia».
LA NOVITA'

Ma la novità che emerge dalle carte dell'inchiesta e che apre un filone che potrebbe avere risvolti al momento impensabili è quella attinente a un terzo filone della vicenda. Filone che approfondisce i rapporti tra l'allora facoltà universitaria (oggi diventata dipartimento) di Medicina e la società Antrodoco Terme srl per la gestione, mai avviata, di una residenza sanitaria assistita. Un «accordo» ritenuto fasullo, perché basato su premesse inesistenti, in quanto è stato stretto con una società inoperante in campo sanitario (la Amtrodoco terme srl), e pertanto nell'impossibilità di perseguire finalità di organizzazione e di gestione di servizi sanitari, come di assicurare prestazioni di ricovero e cura.
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Il Messaggero