Diesel e aerei, rischio stangata: nella manovra avanza la maxi-stretta verde

Diesel e aerei, rischio stangata: in manovra avanza la maxi-stretta verde
Sergio Costa tira dritto. Il ministro dell’ambiente è intenzionato a difendere il suo provvedimento con gli incentivi alla rottamazione delle auto inquinanti e gli...

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Sergio Costa tira dritto. Il ministro dell’ambiente è intenzionato a difendere il suo provvedimento con gli incentivi alla rottamazione delle auto inquinanti e gli sgravi per i prodotti senza imballaggio e a riproporlo al prossimo consiglio dei ministri. E soprattutto farlo nella stessa forma originariamente ipotizzata: un decreto legge immediatamente operativo e non un più lento disegno di legge da agganciare magari alla prossima manovra finanziaria. Lunedì e martedì ci saranno le prime riunioni tecniche con gli altri ministeri, a partire da quello dell’Economia. Il nodo centrale da sciogliere, infatti, sono le coperture finanziarie degli incentivi proposti da Costa. Coperture che il ministero dell’Ambiente aveva individuato in un taglio lineare del 10% annuo dei cosiddetti «Sad», i sussidi ambientalmente dannosi. Una materia delicata. Decisamente. Soprattutto per le voci che lo stesso ministero ha elencato tra quelle “sacrificabili”.


Fioramonti: «Tassa di 1 euro per un volo nazionale e 1.50 per un volo internazionale per finanziare la scuola»

Ci sono, per esempio, i 5 miliardi di euro annui di sgravi sul diesel per le automobili che oggi rendono il prezzo del gasolio più conveniente di quello della benzina alla pompa. Ridurre questo “sconto” comporterebbe di conseguenza un aumento del pieno di carburante per 17 milioni di automobilisti che oggi guidano una macchina diesel. Non proprio un provvedimento popolare. Ma anche le altre voci del lungo elenco predisposto da Costa rischiano di far alzare la tensione con le diverse categorie interessate. Ieri è uscita allo scoperto la Coldiretti. Il presidente dell’associazione dei coltivatori diretti, Ettore PRandini, ha parlato di un «attacco senza precedenti all’agricoltura più green d’Europa». Il taglio delle «Sad», infatti, comporterebbe un aumento del prezzo del gasolio per i trattori che sono alimentati unicamente con questo tipo di carburante. Il rischio, secondo Coldiretti, sarebbe quello di mettere fuori mercato il Made in Italy. 

Non solo. L’altro timore che inizia a serpeggiare al ministero dell’Economia, è che la mossa di Costa possa aprire una sorta di vaso di Pandora. Che cioè anche altri ministri a caccia di risorse per finanziare interventi di spesa siano tentati di utilizzare la “diligenza” dell’ambiente. Non a caso ieri il ministro dell’istruzione, Lorenzo Fioramonti, ha proposto il rincaro di un euro dei biglietti aerei per il suo piano per scuola e università da 3 miliardi di euro. Un’altra uscita non concordata con il Tesoro. 

LA PRUDENZA

A via XX settembre, a poche settimane dal varo della manovra, si predica prudenza sulla tentazione del tassa-e-spendi dei ministri. C’è una trattativa in corso con l’Unione europea per avre una decina di miliardi di euro di flessibilità sul deficit. C’è l’economia che rallenta, con il Pil che il prossimo anno, come sarà certificato dalla prossima Nota di aggiornamento del Def, non andrà oltre lo 0,4% del Pil. Ci sono da trovare ancora tra i dieci e i quindici miliardi di euro per disinnescare totalmente l’aumento dell’Iva e finanziare i primi tagli del cuneo fiscale.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero