IL CASONon ha voluto dire neppure una parola per difendersi dalle pesantissime accuse delle quali è chiamato a rispondere e ha scelto di rimanere in silenzio il 39enne di...
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Non ha voluto dire neppure una parola per difendersi dalle pesantissime accuse delle quali è chiamato a rispondere e ha scelto di rimanere in silenzio il 39enne di Roccagorga che nei giorni scorsi si è visto recapitare raggiunto nel carcere romano di Rebibbia dove era già detenuto una nuova ordinanza di custodia cautelare per maltrattamenti in famiglia e abusi sessuali nei confronti dei due figli minorenni. L'uomo, assistito da due legali del foro di Roma, ieri mattina è stato ascoltato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giorgia Castriota per l'interrogatorio di garanzia che si è concluso in poco tempo visto che l'indagato non ha risposto alle domande del magistrato avvalendosi della facoltà di non rispondere.
Secondo le indagini svolte dai carabinieri il 39enne, tra il 2018 e il 2019, avrebbe ripetutamente maltrattato e abusato sessualmente dei due figli, entrambi minorenni, approfittando dell'assenza della moglie da casa. Nel frattempo la città di Roccagorga e l'amministrazione comunale con il sindaco Nancy Piccaro in prima persona si è stretta attorno alla moglie del 39enne che ha trovato la forza di denunciare i maltrattamenti subìti da lei e dai figli e gli abusi sessuali sui due bambini.
«Una giovane donna che vive in Italia da moltissimi anni con la sua famiglia di origine sottolinea il primo cittadino - ha trovato la forza di reagire alla violenza per amore dei figli, per il bisogno di tutelarli e permettere loro di crescere serenamente, al riparo da ogni forma di sopruso. Un comportamento forte e ammirevole ancor più perché proveniente da un'ambiente culturale e sociale che non riconosce alle donne la possibilità di ribellarsi di fronte a qualsiasi cosa il marito possa decidere o fare prosegue il sindaco Piccaro - la ragazza si è rivolta con fiducia alle istituzioni locali ed è stata subito accolta da me personalmente, da tutti coloro che si occupano di servizi sociali nell'ente comunale, dalla polizia locale e dalle forze dell'ordine».
Nancy Piccaro sottolinea inoltre come la giovane non verrà lasciata da sola visto che attorno a lei e ai figli la comunità sta costruendo «una rete di sostegno per aiutarli a ritrovare la serenità perduta. Per questo ringrazio le associazioni che si sono messe a disposizione per sostenere questa famiglia in ogni modo possibile. La violenza va condannata, sempre e comunque, ancor più quando viene rivolta verso i minori, siamo un paese accogliente e solidale, sapremo adoperarsi per dare sostegno e protezione ai bambini ed alla loro mamma».
Elena Ganelli
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Il Messaggero