IL PROGETTOIl Comune punta sul progetto Smart city sostenuto da Lbc che nei giorni ha organizzato un incontro online per approfondire il tema. Durante l'evento, Latina in Corsa,...
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Il Comune punta sul progetto Smart city sostenuto da Lbc che nei giorni ha organizzato un incontro online per approfondire il tema. Durante l'evento, Latina in Corsa, è intervenuto anche il sindaco Damiano Coletta, l'assessore comunale Cristina Leggio e agli esperti Pino Viglialoro (Business development manager Cisco) e Felice Arcuri (direttore operativo di Technoscience e docente all'Università di Tor Vergata), moderati da Elettra Ortu La Barbera, segretaria di LBC, e Stefano Di Rosa, direttore generale di Technoscience.
«La trasformazione digitale della città in smart city - spiega LBC in una nota - intesa come sistema complesso, come sovrapposizione di reti multilivello, afferenti a domini tecnologici diversi, avviene attraverso una stesura di queste stesse reti declinata in base alle caratteristiche peculiari del territorio. La smart city può fare delle vocazioni locali - agroalimentare, farmaceutica e turismo, nel caso di Latina - una grande opportunità di crescita e innovazione stringendo un legame con la formazione (Università, Incubatori, Scuole). In sostanza, per ottenere una smart city si possono mettere in atto iniziative di smart economy: creare nel territorio condizioni attrattive per le imprese di quei settori. In questo senso l'avvio della facoltà di Chimica e tecnologie farmaceutiche nel polo pontino de La Sapienza è un ottimo punto a favore per Latina. Così come lo è la rete museale digitale in fase di realizzazione al Museo Cambellotti, che metterà in dialogo tra loro le sette Città di Fondazione per una spinta turistico-culturale basata sulla valorizzazione delle eccellenze del territorio».
L'intervento di Lbc riguarda anche l'idea di smart governance che permette all'amministrazione - attraverso l'alfabetizzazione digitale della città - di gestire i servizi al cittadino in maniera efficiente ma anche di snellire i processi burocratici. «Ecco perché servono investimenti e formazione. Primo passo verso la realizzazione di questo processo di trasformazione, in analogia con quanto fatto da altre città virtuose, l'alfabetizzazione digitale della cittadinanza e l'avvio di percorsi di certificazione nell'ambito della Pa».
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Il Messaggero