Troppe antenne per cellulari, il Comune di Latina punta a tagliarne 100

Troppe antenne per cellulari, il Comune di Latina punta a tagliarne 100
Sono 260 le antenne di telefonia mobile presenti sul territorio comunale di Latina, concentrate tra il centro cittadino e i borghi. «Ne basterebbero 150-160», ha...

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Sono 260 le antenne di telefonia mobile presenti sul territorio comunale di Latina, concentrate tra il centro cittadino e i borghi. «Ne basterebbero 150-160», ha precisato l'ingegnere Alessandro Rosa, tecnico incaricato dal Comune di Latina per fotografare lo stato attuale e per collaborare alla redazione del regolamento comunale di installazione delle antenne. Una volta completato il piano sarà messo a disposizione dei cittadini sul sito del Comune.


Il Comune vuole quindi regolamentare e - in un parola, limitare - la proliferazione degli impianti per uniformarsi ai numeri degli altri capoluoghi di provincia . Ma non è una cosa semplice: le antenne di telefonia mobile sono infatti ormai installazioni di servizi primari, la cui regolamentazione è data da leggi sovraordinate, nazionali e regionali (ma la Regione Lazio non ha un proprio regolamento aggiornato in materia). Gli enti locali quindi possono appellarsi solo ai vincoli in materia urbanistica, a quelli sismici, e a quelli paesaggistici. Oppure chiedere all'Arpa di verificare che potenze ed emissioni siano entro i parametri nazionali.
Nondimeno, il Comune intende andare avanti: «Dobbiamo riuscire a percorrere una strada che, nel solco della normativa, possa regolare quanto accaduto finora, ridurre l'impatto delle antenne», ha spiegato l'assessore all'Ambiente, Dario Bellini. Ecco quindi alcuni principi che saranno inseriti nel regolamento: innanzitutto l'accorpamento delle antenne su singoli impianti: è il cosiddetto co-siting in cui più gestori sono presso un unico sito; segue poi la limitazione presso strutture sensibili, come ospedali o scuole; l'innalzamento delle quote delle torri, ovvero farle arrivare ad altezze superiori alle case, in modo che queste non siano investite dalle radiazioni; infine, l'obbligo di dismettere impianti precedenti, quando si chiedono autorizzazioni per impianti nuovi nella stessa zona (ad esempio in caso di aggiornamenti tecnologici delle antenne). Secondo Rosa, «dobbiamo evitare conflitti con i gestori, capire quali sono le esigenze tecniche, trovare soluzioni come l'installazione su terreni comunali, ma anche appigli normativi. Ad esempio, se intendono installare nuovi impianti, dovranno avere presentato un piano esigenziale nell'anno precedente. L'idea non è negare le installazioni, ma portarli prima a dire avrei l'esigenza di installare un'antenna, guidando il processo».

Andrea Apruzzese
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Il Messaggero