Parco nazionale del Circeo, contro i daini arrivano i "fucilieri"

Parco nazionale del Circeo, contro i daini arrivano i "fucilieri"
È stato pubblicato dal Parco Nazionale del Circeo l'elenco delle persone ammesse al corso di formazione per operatore abilitato alle operazioni connesse al piano...

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È stato pubblicato dal Parco Nazionale del Circeo l'elenco delle persone ammesse al corso di formazione per operatore abilitato alle operazioni connesse al piano gestionale del daino. L'Ente Parco formerà quindi personale di supporto per le operazioni propedeutiche allo screening sanitario della popolazione e di rimozione attiva della popolazione di daino all'interno dell'area protetta, da effettuarsi sia tramite cattura in vivo degli animali mediante corral fissi o chiusini mobili, che con la tecnica dell'abbattimento diretto tramite arma da fuoco a canna rigata. Il piano gestionale del daino nella foresta demaniale, allo scopo di tutelare la biodiversità dell'area protetta, prevede una drastica riduzione della densità dei daini che oggi sono circa 1.800.


Da tempo ormai di discute della questione. L'obbiettivo è quello di salvare la foresta caratterizzata ormai dalla quasi totale assenza dello strato erbaceo arbustivo mangiato dai daini ma anche di prevenire incidenti stradali e danni all'agricoltura. Le soluzioni non cruente come i tentativi di far adottare i daini non hanno sortito molto successo e le richieste pervenute sono state davvero esigue. I daini vennero introdotti nel Parco nel 1953 in un recinto di 400 ettari dal quale sono poi fuggiti dando origine alla popolazione attuale.
Per partecipare al corso occorrono licenza di caccia e possesso di arma a canna rigata di calibro non inferiore a 6,5 millimetri munita di cannocchiale di mira, visore notturno e telemetro. Il corso si svolgerà presso la sede del Parco Nazionale del Circeo. La parte teorica prevede lezioni sul parco, su tutela della fauna selvatica e della biodiversità, sulle tecniche di prelievo del daino, ma anche sulle tecniche di tiro e sul trattamento dei capi abbattuti. Previste una prova di tiro ed una scritta. Tutti coloro che le supereranno otterranno la qualifica e verranno inseriti in uno specifico registro dell'Ente Parco.

«Chiediamo alle 28 persone ammesse al corso di formazione di ritirare la candidatura, di mettere una mano sul cuore e non sul fucile» dichiara l'ex sindaco di Ponza, Piero Vigorelli che su Fb senza mezzi termini li chiama fucilieri. Una questione molto delicata della quale si era tornato a parlare di recente dopo l'annuncio del ritorno del lupo nel Parco Nazionale del Circeo. La presenza del predatore però non può riuscire a ristabilire in tempi brevi gli equilibri riducendo sensibilmente il numero di daini, e, fallite le adozioni si torna a parlare di fucili.
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Il Messaggero