Omicidio Di Silvio, la Dda vuole arrestare Maricca e Marchetto

Omicidio Di Silvio, la Dda vuole arrestare Maricca e Marchetto
Sarà il Tribunale del Riesame di Roma a decidere sulla richiesta di arresto di Carlo Maricca e Fabrizio Marchetto, ritenuti i responsabili dell'uccisione di Ferdinando...

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Sarà il Tribunale del Riesame di Roma a decidere sulla richiesta di arresto di Carlo Maricca e Fabrizio Marchetto, ritenuti i responsabili dell'uccisione di Ferdinando Di Silvio fatto esplodere con la sua auto sul lungomare di Latina il 9 luglio 2003. Un cold case che la Dda di Roma ha riaperto alla luce di una serie di dichiarazioni dei due collaboratori di giustizia, Renato Pugliese e Riccardo Agostino, che in migliaia di pagine stanno ricostruendo gli ultimi venti anni di guerre tra gruppi criminali nel capoluogo pontino.

La morte dell'esponente del clan di Campo Boario è rimasta senza colpevoli perché gli elementi raccolta all'epoca dagli investigatori pontini coordinati dal sostituto procuratore Raffaella Falcione molti dei quali conducevano proprio a Maricca non vennero ritenuti sufficienti per supportare l'accusa. Se all'epoca ad accusare il pregiudicato c'erano soltanto le ultime parole della vittima che aveva detto ai soccorritori che «era tutta colpa di Maricca» ora invece quella pista ha trovato ulteriori riscontri nei racconti di Pugliese e Riccardo che soffermandosi sull'attentato di Capoportiere hanno ricordato di essere venuti a conoscenza da Armando Di Silvio, che doveva esserci una vendetta nei confronti di Maricca per quello che aveva fatto, che doveva morire e che la morte di Ferdinando non poteva essere dimenticata. Alla luce di questi nuovi elementi l'Antimafia, dopo avere iscritto nel registro degli indagati Maricca e Marchetto, ha chiesto l'arresto di entrambi, richiesta che il giudice per le indagini preliminari ha però respinto.

I magistrati hanno però presentato appello al Riesame, la questione sarà affrontata il 23 febbraio salvo rinvii per la probabile richiesta dei legali Giudetti e Zeppieri per l'approfondimento delle carte.
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Il Messaggero