Nas nelle case di riposo per anziani: segnalati sei operatori non vaccinati

Nas nelle case di riposo per anziani: segnalati sei operatori non vaccinati
Controlli anticovid nelle strutture ricettive per anziani: li hanno eseguiti i carabinieri del Nas di Latina, diretti dal comandante Felice Egidio. Da pochi giorni, infatti,...

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Controlli anticovid nelle strutture ricettive per anziani: li hanno eseguiti i carabinieri del Nas di Latina, diretti dal comandante Felice Egidio. Da pochi giorni, infatti, un'ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza permette la riapertura alle visite dei parenti nelle case di riposo. I Nas, di concerto con lo stesso ministero, hanno nel frattempo avviato una campagna di controlli su tutto il territorio nazionale per permettere questa riapertura in sicurezza.

I militari pontini hanno eseguito 23 ispezioni tra le province di Latina e Frosinone. In 18 casi sono emerse irregolarità, e di queste la maggior parte sono proprio nella provincia pontina: sono infatti 16 le strutture ricettive per anziani che sono risultate non in regola sotto determinati aspetti. Le sanzioni elevate ammontano a circa duemila euro. In una struttura, il titolare aveva omesso la valutazione del rischi relativi alla sicurezza sul posto di lavoro, anche rispetto a quella biologica derivante dal virus; in un'altra casa di riposo non era stata invece applicata la procedura di autocontrollo relativa al Haccp e la struttura era mantenuta in carenza dei requisiti organizzativi; in altre 16 (di cui 15 della provincia di Latina) i titolari avevano impiegato per l'assistenza agli anziani personale non sottoposto alla vaccinazione contro il covid-19 (6 persone nella provincia pontina) e mantenuto in esercizio strutture assistenziali in carenze di requisiti organizzativi e professionali, come l'impiego di personale privo della qualifica Oss, sovrannumero e l'assenza di assistenza individuale, turni di servizio, carta dei servizi, progetto globale.

Non è andata meglio a livello nazionale. La campagna di controlli avviata nella prima decade di maggio - si legge infatti in una nota - «ha interessato la verifica di 572 strutture sanitarie e socio-assistenziali, constatando irregolarità presso 141 di esse, pari al 25% degli obiettivi ispezionati».
Contestate 197 violazioni penali ed amministrative, per un valore di 43 mila euro; deferite all'autorità giudiziaria 36 persone e segnalate ulteriori 136 alle autorità amministrative. Per l'inosservanza delle misure di contenimento alla diffusione dl coronavirus sono state 63 le violazioni riscontrate. In 42 strutture sono stati trovati al lavoro, a diretto contatto con gli anziani ospiti, 87 tra infermieri, fisioterapisti, operatori socio-assistenziali e restante personale privi di copertura vaccinale (divenuta obbligatoria da aprile scorso).


Stefania Belmonte
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Il Messaggero