Matrimoni e unioni civili in strutture private, prorogati i termini per aderire

Matrimoni e unioni civili in strutture private, prorogati i termini per aderire
Il Comune di Latina ha prorogato i termini per la presentazione delle manifestazioni di interesse «per la concessione in comodato d'uso gratuito al Comune di spazi per...

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Il Comune di Latina ha prorogato i termini per la presentazione delle manifestazioni di interesse «per la concessione in comodato d'uso gratuito al Comune di spazi per matrimoni e unioni civili».


Come già accaduto in altri centri della provincia, vedi proprio pochi giorni fa l'amministrazione comunale di Cori, il Comune capoluogo, in attuazione del nuovo Regolamento comunale per la celebrazione dei matrimoni e per la costituzione di unioni civili approvato il 9 ottobre 2020 ha deciso di consentire la celebrazione di matrimoni e di unioni civili non più solo nel palazzo comunale o al Procoio di Borgo Sabotino ma anche «in spazi ubicati in strutture private ritenute di importanza storica, architettonica, ambientale o artistico, presenti nel territorio comunale e aperti al pubblico».

Per questo - attraverso un avviso pubblico esplorativo - l'Ente intende «raccogliere eventuali manifestazioni di interesse da parte di proprietari (o di coloro che possono legittimamente disporne) di strutture ricettive o di edifici che rispondano ai requisiti già citati, per la concessione in comodato d'uso gratuito al Comune, per la durata di due anni, di spazi o locali idonei ai fini dell'istituzione di separati Uffici di stato civile nei quali celebrare matrimoni e unioni civili».
Gli interessati potranno far pervenire la manifestazione di interesse entro le ore 12 del prossimo 26 febbraio, ma gli spazi oltre ad essere in regola dal punto di vista urbanistico e normativo dovranno «rimanere ad uso esclusivo dell'Amministrazione Comunale, anche in maniera frazionata nel tempo e nello spazio». Ovvero solo in determinati giorni della settimana, o del mese, oppure solo in determinate aree del luogo prescelto «purché precisamente delimitati ed aventi carattere duraturo, o, comunque, non occasionale».


Ovviamente i locali dovranno «essere dotati di un arredo necessario allo svolgimento della funzione per la quale sono stati adibiti (quali un tavolo di caratteristiche e dimensioni adeguate alla sottoscrizione di atto pubblico, quattro sedie/poltroncine per gli sposi e i testimoni, una sedia/poltroncina per il celebrante, idonee sedute per gli invitati, una bandiera italiana e una bandiera europea di idonea misura entrambe con il piedistallo». Per verificare la rispondenza ai requisiti i locali «potranno essere oggetto di sopralluogo» da parte del personale dell'amministrazione comunale.
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Il Messaggero