Piano rifiuti la Regione impone una cabina di regia

Piano rifiuti la Regione impone una cabina di regia
 Una cabina di regia per il monitoraggio del Piano regionale di gestione dei rifiuti del Lazio, per controllare e verificare l'attuazione delle misure previste nel...

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 Una cabina di regia per il monitoraggio del Piano regionale di gestione dei rifiuti del Lazio, per controllare e verificare l'attuazione delle misure previste nel documento. L'ha istituita la Regione Lazio, il cui presidente, Nicola Zingaretti, ha ieri firmato il decreto di costituzione della struttura, su proposta dell'assessore al Ciclo dei rifiuti, Massimiliano Valeriani. Contestualmente, sono stati nominati i componenti della cabina di regia, che rimarranno in carica fino alla formazione degli enti di governo d'ambito. Ne faranno parte (senza compenso) gli stessi Zingaretti e Valeriani, nonché i responsabili delle direzioni regionali Ciclo dei rifiuti e Capitale naturale, parchi e aree protette, insieme al sindaco della città metropolitana di Roma e ai presidenti delle Province di Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo. «Questa struttura avrà un ruolo fondamentale perché dovrà verificare che le indicazioni contenute nel Piano regionale vengano attuate, sollecitando gli interventi di enti locali e operatori del settore per garantire il corretto funzionamento del sistema dei rifiuti.

Ognuno è chiamato a fare la propria parte per scongiurare il rischio di nuove emergenze, assicurando una gestione sostenibile ed efficiente in tutto il Lazio», spiega l'assessore Valeriani. Per il presidente della Provincia di Latina, Carlo Medici, «penso sia un impulso positivo: fino a oggi non avevamo avuto un tavolo di concertazione, che è necessario, perché il problema, essendo regionale, automaticamente coinvolge tutte le province». La costituzione della cabina di regia giunge in un momento delicato per la gestione del ciclo dei rifiuti nel Lazio, in particolare a Roma e a Latina. La Regione e la Provincia pontina sono contrapposte in un braccio di ferro per la scelta dei siti di stoccaggio del secco residuo. La primavuole una decisione entro il 1 maggio, la seconda ha chiesto una proroga e la nomina di un nuovo comitato di tecnici per valutare i siti già contenuti nell'elenco stilato tre mesi fa.


An. Ap.
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Il Messaggero