Di nuovo in funzione 7 defibrillatori, ma c'è ancora tanto da fare

Sono stati rubati tutti i mini pannelli solari che aggiornavano il software e, ora, bisogna pensare a formare le forze dell'ordine e i cittadini

Di nuovo in funzione 7 defibrillatori, ma c'è ancora tanto da fare
IL CASO Da ieri Latina è tornata ad essere un po' più cardioprotetta, ma c'è ancora tanto da fare. Ieri mattina il presidente dell'associazione...

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IL CASO

Da ieri Latina è tornata ad essere un po' più cardioprotetta, ma c'è ancora tanto da fare. Ieri mattina il presidente dell'associazione "Latina cuore", Giovanni Stivali ha rimesso al suo posto sette defibrillatori dei dieci installati anni fa e poi rimossi per la sostituzione delle batterie. L'ottavo era stato rubato, mentre per gli altri due andranno ripristinate le colonnine che sono state distrutte.


«Ora funzionano e sono utilizzabili» spiega Stivali. Non è un problema l'assensa dei mini pannelli fotovoltaici, almeno per il momento. «Quelli sono stati rubati tutti purtroppo, ma non sono necessari per caricare i defibrillatori che hanno al loro interno una batteria che dura per cinque anni. Servivano invece per scaricare gli aggiornamenti del software degli apparecchi». Quindi il Comune dovrà ripristinarli o trovare modalità alternative di collegamento alla rete. Rubati i pannelli fotovoltaici in cima alle colonnine 


Ma ci sono anche altri problemi a cui andrà trovata una soluzione. Intanto la mappa dei defibrillatori: l'ubicazione degli impianti non è molto agevole da trovare. «C'è una app nazionale in cui sono registrati» racconta Stivali. Ma il Comune dovrebbe censire tutti i defibrillatori presenti anche nelle scuole, sui campi sportivi, nelle aziende per mettere in rete una mappa aggiornata e capillare facilmente consultabile in momenti di pericolo.

Poi ci sono i corsi per far funzionare i defibrillatori. «si dice spesso che un defibrillatore fa tutto dasolo - commenta Stivali - in realtà non è esattamente così». Il defibrillatore infatti guida l'utilizzatore fornendo le modalità di applicazione e producendo la scarica. «Ma poi, nei due minuti successivi bisogna procedere con il massaggio cardiaco e se non lo si sa fare è un problema, la scarica elettrica da sola non basta a salvare le vite». Trenta compressioni in due minuti, poi se necessario una nuova scarica. E la respirazione bocca a bocca? «Quella con il covid non si fa più a meno che non si abbiamo le dotazioni necessarie».

Per questo il corso diventa fondamentale. «Quando sono stati installati la prima volta abbiamo formato 40 agenti della polizia locale e altri 50 delle varie forze dell'ordine». Ma il patentino è biennale e i corsi vanno rifatti. Servono quindi dei fondi. «Per ciascuna persona un corso costa circa 70 euro tra costo dei libri, costo dell'istruttore e costo delle partiche di registrazione». Già, perché le person formate devono sessere registrate all'albo e comunicate all'Ares 118.

Giovanni Stivali, presidente "Latina Cuore"


Quanto agli apparecchi una città come Latina dovrebbe averne almeno 15. Senza contare che per essere davvero cardioprotetta servirebbe un apparecchio per ciascun borgo. Nel frattempo però ci sono anche altre città pontine che si stanno muovendo. Il Comune di Cisterna prevede di installare 10 defibrillatori e Sabaudia ne ha al momento uno installato in centro e due a disposizione del Comune. Mentre altri cinque sono stati donati da "Latina nel cuore" ad altrettanti centri dei Monti Lepini.


Vittorio Buongiorno
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Il Messaggero