Latina, Daspo di Willy anche ai Di Silvio

Latina, Daspo di Willy anche ai Di Silvio
LA STRETTA Ancora tre Daspo Willy a Latina per allontanare personaggi socialmente pericolosi dai locali pubblici e dai luoghi di aggregazione. ...

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LA STRETTA
Ancora tre Daspo Willy a Latina per allontanare personaggi socialmente pericolosi dai locali pubblici e dai luoghi di aggregazione.


Questa volta è toccato a due appartenenti al clan Di Silvio a uno dei loro complici, tutti finiti agli arresti lo scorso dicembre nell'ambito dell'operazione Movida Latina condotta dalla squadra mobile.
I destinatari sono Costantino detto Costanzo, 57 anni, Antonio Di Silvio detto Patatino, 28enne, e Luca Pes, 30 anni. Le indagini erano state coordinate dalla Dda di Roma e avevano svelato le dinamiche criminali di un altro ramo della famiglia, quello che fa capo a Romolo Di Silvio, per conquistare il controllo del territorio, imporre il pizzo, gestire le estorsioni, ottenendo l'assoggettamento e l'omertà delle vittime con i metodi ben noti del clan: armi e minacce, ritorsioni, intimidazioni. L'accusa per tutti, compresi gli altri due arrestati Ferdinando Prosciutto e Ferdinando Pescio, è di violenza privata, rapina ed estorsione aggravata in concorso, aggravate dal metodo mafioso. Non è un caso che l'operazione abbia preso il nome di Movida Latina: alcuni degli episodi contestati nell'ordinanza firmata dal gip di Roma Rosalba Liso erano infatti legati proprio ai locali notturni e in qualche caso erano avvenuti nella zona dei pub del capoluogo, dove uno degli indagati girava addirittura armato.
È il caso di Antonio Patatino Di Silvio, che lo scorso febbraio aveva avvicinato un giovane offrendogli della droga. Al suo rifiuto gli aveva chiesto con insistenza di guidare la sua auto, una Range Rover Epoque, per il semplice sfizio di fare un giro per le strade della città.
Quella era in realtà una vera e propria minaccia, pronunciata mostrando chiaramente la pistola nella cintola dei pantaloni.
L'ordinanza di Movida fa riferimento poi a una rapina commessa nel 2012 ai danni del gestore di un locale dello stesso quartiere e ad altri episodi di estorsioni e minacce rivolte invece ai titolari di un pub di Piazza Moro dove Costantino Di Silvio aveva cercato di estendere il suo giro di spaccio.
LA RICOSTRUZIONE
Le frasi non lasciavano spazio a dubbi: «Se vuoi continuare a lavorare in questa zona devi pagare una somma di denaro, questa piazza mia e nessuno mi può mandare via», «porto una tanica di benzina e vi do fuoco al locale e a tutti voi».
Ora i due Di Silvio e il collaboratore esterno Luca Pes ai locali della città di Latina non potranno più neanche avvicinarsi. Il provvedimento del Daspo Willy, predisposto dalla divisione Anticrimine e firmato dal questore Michele Spina impone infatti il divieto di frequentazione di pub, discoteche, ristoranti e locali notturni della durata di due anni.
LA NORMA
Il Daspo amministrativo è stato introdotto dopo i tragici fatti dello scorso settembre, quando un branco di violenti aveva barbaramente ucciso il 21enne Willy Monteiro Duarte, mentre il giovane cercava solo di difendere un amico. Solo dall'inizio dell'anno sono ben nove i provvedimenti analoghi già emessi dalla questura di Latina, altri cinque avevano infatti riguardato quattro ragazzi e una ragazzi considerati i responsabili di un violento pestaggio avvenuto nella zona dei pub di via Battisti nel mese di novembre.

Laura Pesino
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Il Messaggero