LA STORIA Truffata per l'acquisto della casa, l'Agenzia delle Entrate le chiede

LA STORIA Truffata per l'acquisto della casa, l'Agenzia delle Entrate le chiede
LA STORIATruffata per l'acquisto della casa, l'Agenzia delle Entrate le chiede di pagare l'imposta di registro, ma la Commissione tributaria provinciale di Perugia cancella la...

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LA STORIA
Truffata per l'acquisto della casa, l'Agenzia delle Entrate le chiede di pagare l'imposta di registro, ma la Commissione tributaria provinciale di Perugia cancella la richiesta del Fisco.

Dopo la beffa dell'acquisto che diventa una truffa, una contribuente perugina ha rischiato anche il danno di dover pagare l'Imposta di Registro sulla casa nonostante ci fosse una sentenza che ha riconosciuto che la donna era stata truffata dall'imprenditore. Truffa che si è circostanziata nell'aver acceso un'ipoteca sull'immobile dopo che era stato sottoscritto un preliminare di vendita.
L'Agenzia delle Entrate chiede il pagamento di oltre 50 mila euro per imposte derivanti proprio dalla sentenza civile che le aveva riconosciuto il danno subito quantificato in 400 mila euro, cioè il valore della casa. Tuttavia la signora difficilmente potrà recuperare la somma a causa dell'intervenuto fallimento della società condannata.
«Il paradosso che si rinviene nella vicenda è che il nostro ordinamento spiegano le legali della donna, gli avvocati Simona Batori, Debora Spinelli ed Eleonora Magnanini con il Dpr 131/1986 prevede che l'Agenzia delle Entrate possa richiedere l'imposta di registrazione dei provvedimenti giurisdizionali sia alla parte vittoriosa che a quella soccombente. Fanno, tuttavia, eccezione all'obbligo di registrazione le sentenze che condannano al risarcimento del danno prodotto da fatti costituenti reato, le quali vengono prenotate a debito».
Nel caso della donna truffata sull'acquisto della casa, le procuratrici hanno negato in giudizio che la tassazione dovesse essere applicata, perché il fatto che aveva originato il danno era non solo astrattamente, ma concretamente riconducibile al reato di truffa aggravata ai danni dell'acquirente, come accertato dal Tribunale penale di Perugia. Quindi c'erano tutti gli estremi per la deroga prevista per legge.
La decisione della Commissione Tributaria provinciale di Perugia accogliendo l'opposizione contro l'avviso di liquidazione, ha escluso che la cliente dovesse pagare dell'imposta di registro della sentenza.

«Il caso è stato interessante-commentano gli avvocati Batori, Spinelli e Magnanini-anche perché ha offerto l'opportunità di risottoporre all'attenzione del legislatore, la necessità di addivenire in tempi rapidi alla modifica della norma che prevede un regime di solidarietà per il pagamento dell'imposta in parola. Non appare conforme né al diritto di difesa, né ai principi di derivazione europea come l'effettività della tutela giurisdizionale, che il cittadino possa rinunciare a far valere i propri diritti, mosso dal timore di dover successivamente ricevere la richiesta di pagamento della registrazione della decisione, solo sulla carta favorevole. Auspichiamo, pertanto, che la modifica già presentata in Parlamento possa completare velocemente il suo iter. Abbiamo, inoltre, ottenuto che il calcolo della tassazione prevista per il trasferimento dell'immobile fosse modificato in sede di autotutela, dal momento che non era stata considerata la possibilità di applicare l'agevolazione prevista per l'acquisto della prima casa».
Luca Benedetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Messaggero