La protesta dei trattori, parlano gli agricoltori: «Ecco le cose che ci affondano»

LE STORIE Pannelli fotovoltaici sui terreni agricoli, lentezza della burocrazia, ma anche gli alti costi di produzione rispetto al guadagno e l'immissione in commercio di...

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LE STORIE

Pannelli fotovoltaici sui terreni agricoli, lentezza della burocrazia, ma anche gli alti costi di produzione rispetto al guadagno e l'immissione in commercio di insetti destinati al consumo alimentare, come la famosa farina di grillo.


Sono solo alcune delle maggiore criticità riscontrate dagli agricoltori della provincia di Latina, quelle che li hanno spinti a scendere in piazza ieri per unirsi alla manifestazione promossa dai Comitati riuniti agricoli, che anticipa la mobilitazione nazionale in programma domani a Roma. Vittorio Macciacchera


«I problemi sono tanti, ci vorrebbe una settimana per elencarli tutti» spiega Vittorio Macciacchera, che lavora in un'azienda di allevamento bufalino a Fossanova.
«A livello nazionale le criticità maggiori sono legate all'importazione indiscriminata di tutti i prodotti di ortofrutta e lattiero-caseari che vengono dall'estero, ma anche la questione della manodopera, che qui costa almeno 7 euro l'ora, molto di meno rispetto ad altri stati europei e non. Parlando a livello locale, invece, stiamo assistendo ad una strage di terreni agricoli con i pannelli solari, sia nella nostra provincia che in quelle limitrofe. Qui c'è una fertilità unica in Italia, come in poche altre zone del Paese: non si può discriminare l'agricoltura per il fotovoltaico».

Giovanni Fava


«Se dobbiamo stare in campagna a lavorare non possiamo passare decine e decine di giorni l'anno negli uffici per sbrigare le pratiche burocratiche» sottolinea invece Giovanni Fava, agricoltore di un'azienda di floricoltura e frutticoltura a Terracina, nonché vice di Danilo Calvani, leader del CRA: «Per le imprese agricole e non solo la burocrazia è devastante. Renderla più snella è fondamentale ed è uno dei motivi per cui stiamo manifestando».

Simone Giuliani

«Il costo di produzione del latte oscilla tra i 65 e i 70 centesimi, ma ci viene pagato solamente 50, quando poi negli scaffali dei supermercati lo troviamo intorno ai due euro» lamenta invece Simone Giuliani, produttore di latte in un'azienda della provincia pontina. «Senza contare i sacrifici e gli sforzi che dobbiamo fare per mantenere le stalle aperte - racconta - mentre al contempo viene favorita l'immissione in commercio di insetti destinati al consumo alimentare, come ad esempio la farina di grillo. Siamo scesi in piazza anche per i cittadini che sono contrari a tutto questo».
Nel corteo partito dallo stadio Francioni e arrivato fino alla prefettura, tuttavia, non ci sono solo agricoltori. È il caso di Angelo Rossetto, un artigiano di Latina sceso in piazza per solidarietà alla categoria: «Serve rispetto per chi lavora e ha fatto una vita di sacrifici per comprare macchine e attrezzature necessarie all'azienda».

Guerino Marangon

Ma anche di Guerino Marangon, figlio di agricoltori cresciuto a borgo Isonzo: «I miei nonni avevano un podere e se sono qui oggi è anche per loro, per la nostra terra e rivendicare i diritti di chi ci lavora. Ricordo quando facevamo la trebbiatura, come si lavorava nei campi allora. Era tutta un'altra cosa».


Fabrizio Scarfò
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Il Messaggero