Malattie cardiache, la Asl pontina investe sulla telemedicina: mille pazienti in cura

Malattie cardiache, la Asl pontina investe sulla telemedicina: mille pazienti in cura
Di scompenso cardiaco soffrono quasi due milioni di persone in Italia, uno su cinque sopra i 40 anni. E rappresenta la prima causa di ospedalizzazione e di morte per i pazienti...

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Di scompenso cardiaco soffrono quasi due milioni di persone in Italia, uno su cinque sopra i 40 anni. E rappresenta la prima causa di ospedalizzazione e di morte per i pazienti con età superiore a 65 anni, con evidente impatto sulla qualità della vita dei pazienti stessi e dei loro familiari e sulla sanità pubblica. I numeri della provincia pontina poi non sono incoraggianti e li illustra il professor Francesco Versaci, direttore della Uoc di Cardiologia del Goretti, spiegando che nell'ospedale del capoluogo si sono raggiunte punte di ospedalizzazioni pari a oltre il doppio dei più grandi ospedali della Capitale. «I dati ora stanno scendendo spiega ma c'è ancora molto lavoro da fare». Così la Asl pontina riorganizza se stessa in una nuova ottica completa e integrata di presa in carico e cura del paziente attraverso specifici Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (Pdta), presentati ieri nel corso di un convegno organizzato nella sala De Pasquale del Comune, alla presenza degli esperti del settore.


«Sarà l'azienda sanitaria spiega la direttrice generale Silvia Cavalli a ricercare i propri pazienti attraverso strumenti di analisi della popolazione, garantendo la massima qualità delle cure alla popolazione di età più avanzata. Il percorso proposto utilizzerà ancora la telemedicina, ormai diventata uno strumento irrinunciabile, raggiungendo l'obiettivo di una diagnosi precoce in una fase di malattia ancora non conclamata e completando l'offerta dalla presa in carico del paziente con patologia cronica fino alle cure palliative, nel modo più umanizzato possibile». Impegni rilevanti, per i quali si consolida la rete e l'integrazione sul territorio, in particolare con l'università, rappresentata dal professor Carlo Della Rocca, presidente della facoltà di Medicina del polo pontino de La Sapienza, e con i servizi socio sanitari dei comuni, rappresentanti dal sindaco di Latina Damiano Coletta nella qualità di presidente della conferenza dei sindaci. Al tavolo dei relatori anche la delegata dell'ordine dei Medici Rita Salvatori e il delegato della prefettura Domenico Talani.
«In questa azienda sanitaria le cose non solo si pensano ma si fanno davvero spiega il professor Della Rocca Si tratta di una grossa occasione formativa per i futuri medici, per gli specializzandi e per il personale infermieristico». Al centro di tutto, come sottolineato dalla dottoressa Salvatori, c'è il paziente. E così il professor Versaci fa il punto di quanta strada è stata fatta nella cura e nella gestione di questo tipo patologia, anche grazie alla telemedicina che consente oggi di monitorare a casa circa mille pazienti con scompenso cardiaco. «Abbiamo creato un ospedale virtuale parallelo chiarisce consentendo ai nostri pazienti di svolgere esami senza muoversi dalla propria abitazione. Possiamo effettuare controlli, prescrivere farmaci e anche svolgere prestazioni di alto livello, come esami al cuore effettuati a domicilio e trasmessi direttamente in ospedale».
POCHI CONTROLLI

In questi anni la pandemia ha inevitabilmente ridotto l'attività elettiva non urgente e dunque i controlli anche legati alle patologie croniche, riducendo di fatto le possibilità di cure per quantità e qualità e facendo emergere diverse criticità del sistema assistenziale. Ma il ricorso alla telemedicina ha mitigato le limitazioni delle tradizionali attività assistenziali in presenza inaugurando percorsi nuovi che, da marzo 2020 ad oggi, hanno consentito di monitorare a casa, anche per il Covid, circa 5mila pazienti, compresi quelli alloggiati in rsa e case di riposo. Ora di fatto le possibili applicazioni di questo strumento si allargano anche ad altre patologie, come appunto lo scompenso cardiaco, con l'intento di decentrare l'assistenza medica e ridurre accessi impropri al pronto soccorso e ospedalizzazioni non necessarie. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero