L'IMPRESAPer lui il Nanga Parbat, che tenterà di scalare per il terzo inverno consecutivo, non è un'ossessione, ma un sogno. Lo ha studiato a fondo per tornare a sfidarlo...
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Per lui il Nanga Parbat, che tenterà di scalare per il terzo inverno consecutivo, non è un'ossessione, ma un sogno. Lo ha studiato a fondo per tornare a sfidarlo un'altra volta e a cercare di riuscire in quello che finora non è riuscito a nessuno: arrivare in vetta ai suoi 8.125 metri in pieno inverno. E siccome per Daniele Nardi l'alpinismo è soprattutto "una sfida contro i propri limiti", il 38enne scalatore di Sezze tenterà nuovamente la sua impresa in puro stile alpino e senza ossigeno supplementare. Tutto il materiale per la scalata sarà sulle sue spalle e su quelle dei suoi tre compagni di cordata, la francese Elisabeth Revol (che lo accompagnò già nel primo fallimentare tentativo del 2013), il polacco Tomasz Mackiewicz e l'italiano Roberto Delle Monache. La spedizione prenderà il via con il volo da Fiumicino per il Pakistan fissato per il 27 dicembre. Poi alcune settimane di avvicinamento al campo base e di acclimatazione in alta quota, prima di sferrare il tentativo sul poco assolato versante Diamir e ascendendo attraverso la via dell'impegnativo sperone Mummery. Ieri la spedizione è stata presentata in una conferenza stampa: «Arrivare in vetta - sottolinea Nardi - è il nostro obiettivo. Il Nanga Parbat in inverno va studiato da vicino, senza filtri. Ci dovremmo affidare ai nostri occhi, alle nostre sensazioni per tentare di arrivare in vetta. Le esperienze passate sono servite proprio a questo. Porterò con me questo bagaglio di esperienza affinché il sogno di una vita si trasformi in realtà». Eleonora Della Penna sorride: «È un piacere avere Daniele tra i nostri cittadini - dice la presidente della Provincia - è un talento vero, energia pura».
Christian Capuani
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Il Messaggero