L'ALLARME Bocconi killer che uccidono cani e gatti anche nel centro storico cittadino.

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L'ALLARME
Bocconi killer che uccidono cani e gatti anche nel centro storico cittadino. L'allarme arriva da corso Garibaldi, nel rione di Sant'Angelo, dove, da quando raccontano alcuni residenti, negli ultimi giorni sono stati ritrovate delle esce killer. Polpette mortali lasciate strategicamente ai bordi della via principale del quartiere o lungo via del Canerino, nella parte del quartiere, una via secondaria non lontana dal parco Sant'Angelo, una delle aree verdi più grandi del centro. Polpette di carne macinata con un cuore velenoso posizionate strategicamente non lontano da una delle aree verdi più grandi e problematiche del centro, e meta di lunghe passeggiata dai frequentatori della zona accompagnati dai propri cani.

SEGNALAZIONI
Ritrovamenti che preoccupano non poco, ovviamente in particolar modo i residenti proprietari di cani o gatti e che frequentano quelle vie segnalate. Polpette e involtini che rappresentano per gli animali domestici dei golosi bocconi. Proprio nei giorni scorsi, come viene segnalato, alcuni cani avrebbero ingerito i bocconi avvelenati e sarebbero stati salvati solo grazie al tempestivo intervento di un veterinario.
FENOMENO DIFFUSO

Casi non certo isolati, come raccontano i dati dell'Istituto zooprofillatico sperimentale Umbria e Marche e che sarebbero aumentati notevolmente negli ultimi anni. In un anno sono più di 200 gli avvelenamenti di cani e gatti causati da polpette killer rinvenute non solo in zone boschive e in campagna ma anche all'interno dei centri storici e parchi verdi. Sempre secondo i dati dell'istituto zooprofilattico sperimentale, l'animale più colpito è in assoluto il cane (70%), seguito dal gatto (20%). Cosa fare se ci si imbatte in probabili esche avvelenate? Una procedura un po' macchinosa ma che, ed è la cosa importante, assicura una corretta mappatura dei casi, la loro verifica e, soprattutto, la successiva bonifica e messa in sicurezza dell'area pericolosa. Se l'animale l'ha ingerita e viene soccorso da un veterinario che, una volta constatati i sintomi dell'avvelenamento, entro 24 ore denuncia al sindaco del comune di competenza, all'Asl e alla polizia provinciale. Il veterinario ha l'obbligo di rendere disponibili tutti i reperti della probabile intossicazione, inviandoli all'Istituto Zooprofilattico di Umbria e Marche che li analizzerà e determinerà se si tratta effettivamente di esche killer. Ne segue una tempestiva comunicazione nei confronti dell'Asl e alla procura che attuano un piano di notifica del territorio contaminato e quindi al Comune che effettuerà la bonifica. Cristiana Mapelli
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Il Messaggero