Ha prescritto 1000 farmaci ad azione stupefacente medico arrestato dai Nas

Ha prescritto 1000 farmaci ad azione stupefacente medico arrestato dai Nas
L'INCHIESTANo Pain è il nome dato all'operazione dei carabinieri del Nas di Latina che ieri ha comportato l'esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare, di cui una in...

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L'INCHIESTA
No Pain è il nome dato all'operazione dei carabinieri del Nas di Latina che ieri ha comportato l'esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare, di cui una in carcere a carico di un medico di medicina generale di Sabaudia. Pain in inglese significa dolore: è il tema centrale dell'inchiesta, perché è il dolore quello che non dovevano sentire i braccianti indiani per lavorare nei campi in turni massacranti. E per farlo, dovevano essere letteralmente drogati.

È questo l'aspetto più grave della vicenda, che ha coinvolto anche un avvocato, una farmacista e una cittadina di nazionalità marocchina, destinataria quest'ultima di un divieto di dimora nella provincia di Latina. Farmacista e avvocato, oltre che lo stesso medico, hanno ricevuto invece una misura cautelare interdittiva della sospensione dai rispettivi pubblici servizi per la durata di un anno. I quattro destinatari dei provvedimenti sono indagati a vario titolo per illecita prescrizione di farmaci ad azione stupefacente, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, frode processuale, falso e truffa ai danni dello Stato. L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e dalla sostituta Giorgia Orlando.
Il medico di medicina generale finito in carcere è il dottor Sandro Cuccurullo, accusato di aver rilasciato circa mille prescrizioni a 222 propri assistiti di nazionalità indiana, quasi tutti braccianti nelle campagne pontine, per la dispensazione di oltre 1.500 confezioni di un farmaco stupefacente di categoria D, contenente il principio attivo dell'ossicodone. Lo scopo però non era quello terapeutico: i farmaci assunti servivano a non far sentire la fatica nei campi. Lo stesso medico avrebbe inoltre falsamente attestato esenzioni di ticket sanitario, causando al sistema sanitario nazionale un danno che è stato quantificato in 24.128,10 euro.
Secondo i riscontri effettuati dagli investigatori, il dottore avrebbe anche prescritto 3.727 ricette indebite, indicando il codice di esenzione fasullo per 891 pazienti, provocando in questo caso invece un danno più grave per il Ssn: complessivamente 146.052,89 euro. Un'altra grave accusa, quella di aver prescritto farmaci - sempre a carico dello Stato - che mai sarebbero stati consegnati ai pazienti intestatari delle ricette, ed il cui costo sarebbe stato rimborsato alla farmacista indagata e destinataria della misura interdittiva della sospensione. La donna lavorava in una farmacia al centro di Sabaudia. L'indagine era stata avviata d'iniziativa nell'aprile del 2020, dopo che i carabinieri del Nucleo antisofisticazione e sanità, diretti dal capitano Felice Egidio, avevano effettuato un monitoraggio sulla dispensazione in provincia dei farmaci ad uso stupefacente: qualcosa non quadrava e hanno approfondito, scoprendo una realtà inquietante.

In concorso con gli altri indagati di nazionalità extracomunitaria, il medico avrebbe anche redatto falsi certificati al fine di consentire la regolarizzazione di cittadini extracomunitari, attestando falsamente la loro presenza sul territorio nazionale in epoca antecedente all'8 marzo 2020 e con l'avvocato del foro di Latina indagato e destinatario di misura cautelare, di aver scritto un certificato medico in favore di un 51enne di Sabaudia sul quale pendeva un ordine di esecuzione per la carcerazione, sul quale si attestava una falsa patologia psichiatrica per consentirgli di ottenere una misura alternativa alla detenzione.
Stefania Belmonte
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Messaggero