Gubbio, tornano a casa pezzi di storia

Gubbio, tornano a casa pezzi di storia
L'INDAGINEGUBBIO Pezzi di storia che tornano a casa, che ritrovano la propria collocazione. È il caso di due registri, manoscritti dell'Ottocento, restituiti dai Carabinieri per...

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L'INDAGINE
GUBBIO Pezzi di storia che tornano a casa, che ritrovano la propria collocazione. È il caso di due registri, manoscritti dell'Ottocento, restituiti dai Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale (Tpc) di Perugia. Si tratta nello specifico del Libro dello stato delle Anime della Parrocchia di Valdichiascio dell'anno 1807 e il Libro dello stato delle Anime della Chiesa Cattedrale di Gubbio dell'anno 1855. Sono stati entrambi restituiti dal corpo specializzato, direttamente presso la sede dell'archivio diocesano, al direttore dell'Ufficio beni culturali della Diocesi eugubina, Paolo Salciarini. Erano presenti anche la direttrice dell'archivio e della biblioteca diocesani Anna Radicchi, e il vicario vescovile monsignor Fausto Panfili in rappresentanza del vescovo Luciano Paolo Bedini. I due registri sono ritenuti molto importanti - fa sapere il Nucleo dei Carabinieri - per la ricostruzione della storia e della vita delle comunità locali dell'epoca. Questi particolari atti risultano manualmente redatti dai parroci del tempo, che li aggiornavano con puntualità, in ossequio al cosiddetto rituale romanum del 1614 che ne prescriveva la tenuta. Hanno i dati anagrafici dei parrocchiani, le professioni svolte e le proprietà riconducibili utilizzate per determinare la decima da versare alla parrocchia. I documenti, equiparati ai moderni censimenti, riportavano scarni riferimenti con i casati, nomi di battesimo, date di nascita e morte. Sono fonti utilizzate per studi demografici, sociali, toponomastici e ricerche genealogiche.

Il recupero dei documenti è stato possibile dall'attività investigativa dei carabinieri sui riscontri in un controllo amministrativo nei confronti di un commerciante del settore archivistico-librario in provincia di Perugia. Nel controllare gli annunci di vendita online presenti sul sito web del negoziante, gli investigatori hanno approfondito la messa in vendita dei due registri che lasciavano intendere come provenissero da raccolte d'archivio di enti ecclesiastici. Con la collaborazione dei funzionari della Soprintendenza archivistico-bibliografica dell'Umbria è stata confermata l'illecita provenienza dei registri per sottrazione indebita ai danni delle parrocchie eugubine. Il direttore diocesano Salciarini ha riconosciuto e rivendicato la proprietà con richiesta di restituzione.
Massimo Boccucci
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Il Messaggero