LA PROTESTA GUBBIO Trafficata giorno e notte via del Mausoleo e le vie collegate. Il degrado, tra buche e avvallamenti, rendono sempre più pericolosa la zona con il rischio di...
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GUBBIO Trafficata giorno e notte via del Mausoleo e le vie collegate. Il degrado, tra buche e avvallamenti, rendono sempre più pericolosa la zona con il rischio di incidenti e di danni ai mezzi. I residenti non ne possono più e c'è chi chiede l'interdizione al traffico fino al ritorno alla ghiaia rimuovendo l'asfalto ormai ridotto in condizioni allucinanti.
La situazione è stata segnalata ripetutamente all'amministrazione comunale, chiedendo a gran voce qualche intervento senza ricevere risposte concrete se non l'attenzione a valutare il da farsi. Adesso il proprietario di una casa che è stata dei genitori e che oggi affitta per periodi, ha perso la pazienza e ha deciso di scrivere una email certificata al prefetto di Perugia, Armando Gradone, e al sindaco Filippo Mario Stirati.
Fa esplicito riferimento alle «numerose segnalazioni fatte, nel corso degli ultimi anni, anche da altri concittadini residenti nella zona cosiddetta dei Quaranta Martiri, tristemente nota e cara a tutta la città, per porre l'attenzione ancora una volta sul totale degrado e pericolosità della circolazione stradale di via Mausoleo proseguendo per via Salvador Allende girando per tutta via Luigi Bellucci».
Le buche sono diventate in qualche tratto delle voragini e ci sono numerosi tombini di ferro sporgenti che deviano improvvisamente le traiettorie dei veicoli, facendoli diventare particolarmente pericolosi per i pedoni costretti a transitare nella sede stradale per l'assenza in certi punti dei marciapiedi.
«Ormai diventa stucchevole - viene denunciato - la finta presa d'atto degli assessori di volta in volta di competenza che promettono future manutenzioni mai fatte o lamentano carenze di bilancio insanabili per sostenere la spesa. In questo caso, al fine di limitare i possibili e inevitabili danni a persone e veicoli, mi sento di proporre un'immediata valutazione dei rischi di tali vie con conseguente chiusura immediata al traffico veicolare non più sostenibile in queste condizioni e stante le eventuali scarse risorse di bilancio per l'asfaltatura, un ritorno alle strade bianche rimuovendo definitivamente l'asfalto esistente, riportandole a come erano negli anni 70 così da rendere sufficiente per la manutenzione solo un po' di ghiaia e un operaio con un rastrello».
Chi ha trasmesso l'email certificata si dice pronto a proporsi «quale testimone della pericolosità segnalata e inascoltata a favore delle ragioni di chiunque fosse vittima di incidenti stradali gravi causati dall'incuria».
Massimo Boccucci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Messaggero