Gubbio, ancora i cinghiali a spasso in città

Gubbio, ancora i cinghiali a spasso in città
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LA VICENDA
GUBBIO Cinghiali in azione anche sotto le feste. Come e più di prima scorrazzano in libera uscita nel centro storico, lasciando i segni pesantissimi del passaggio. Se ne accorge chi va a passeggio all'interno dello storico e suggestivo parco Ranghiasci, polmone verde nel quartiere di San Martino con pregiate testimonianze del passato. Passeggiare nel parco è diventato un problema. Ci si può imbattere nei cinghiali e comunque si vede quanto lasciano della devastazione. C'è chi documenta tutto, le foto e le immagini testimoniano ancor meglio la situazione deplorevole che non conosce tregua nonostante le rassicurazioni dell'amministrazione comunale su interventi efficaci e risolutivi.

L'impronta degli ungolati continua a essere fin troppo evidente in un luogo all'interno delle mura urbiche. La presenza dei cinghiali, che si spingono a valle probabilmente in cerca di cibo, è stata segnalata ripetutamente anche all'esterno del parco, con gruppi che di tanto in tanto si muovono liberamente lungo le vie circostanti. Il problema è particolarmente serio perché evidenzia drammaticamente il degrado e costituisce al contempo una minaccia in una zona di pregio che dovrebbe essere un'attrazione turistica, oltre che un posto frequentato dagli eugubini in cerca di pace e di contatto con la natura. In più occasioni la Giunta Stirati ha assicurato interventi risolutivi, ma finora non hanno prodotto effetti pratici e le scorribande dei cinghiali mettono a dura prova quell'angolo di paradiso lasciato perlopiù tra l'incuria e l'abbandono. Aveva suscitato scalpore il video virale girato a fine settembre con tre grossi cinghiali a spasso per la città, spingendosi fino nella centralissima piazza Quaranta Martiri, nei pressi della farmacia comunale. L'autore del video ha provato a seguirli per riprenderli, ma i tre esemplari si sono dati alla fuga verso via Cavour e il quartiere di San Martino Dopo il ricorso al Tar dell'Umbria presentato da Legambiente cambia il regolamento regionale relativo alla gestione del prelievo venatorio degli ungulati tramite caccia di selezione.
La Giunta regionale ha deciso di eliminare il comma 1 dell'articolo 6 che dava la possibilità di recuperare gli esemplari feriti anche «all'interno di aree protette o a gestione privata o poste in divieto di caccia». Legambiente aveva inoltre chiesto l'annullamento di un comma del disciplinare per la caccia e il recupero degli ungulati negli Atc che riguarda il «foraggiamento del cinghiale per fini attrattivi su punti di sparo», contrastando pure l'articolo 15 secondo cui «il conduttore di cane da traccia durante le operazioni di recupero può, in caso di necessità, operare anche al di fuori del distretto di gestione o all'interno di aree protette o a gestione privata o poste in divieto di caccia, anche nei giorni di silenzio venatorio (martedì e venerdì)».

Massimo Boccucci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Messaggero