Fuochi artificiali fatti in casa e venduti on line in tutta Italia, sequestrati chili di bombe

Fuochi artificiali fatti in casa e venduti on line in tutta Italia, sequestrati chili di bombe
L'OPERAZIONE PERUGIA Fabbricazione e commercio illegale, con vendita online di materiale illegale esplodente: denunciato 50enne con precedenti di polizia residente nell'assisano....

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L'OPERAZIONE
PERUGIA Fabbricazione e commercio illegale, con vendita online di materiale illegale esplodente: denunciato 50enne con precedenti di polizia residente nell'assisano. L'operazione è stata avviata dalla Polizia Postale di Roma e conclusa operativamente dai colleghi del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni Umbria, guidato dal vicequestore aggiunto Michela Sambuchi e condotta col la collaborazione del Commissariato di Assisi. L'attività investigativa ha consentito di individuare il titolare di un account dedito alla vendita online illegale di materiale esplodente. L'operazione tempestivamente portata a termine dalla polizia ha permesso di garantire la messa in sicurezza dell'abitazione e dell'immobile nella quale è stato rinvenuto il materiale esplodente illecitamente detenuto. Si tratta di due chilogrammi di prodotti illegali che erano tenuti senza alcuna accortezza in una scatola in casa e come spiega una nota della Questura «nella circostanza è stata accertata la completa ignoranza nella cura del materiale esplodente, che avrebbe potuto provocare gravi conseguenze».

Il mercato era tutto in Italia e i fuochi artificiali potevano arrivare fino a 150 metri d'altezza. L'ispezione eseguita dagli investigatori della Polizia Postale di Perugia al telefono dell'indagato, utilizzando una innovativa e sofisticata strumentazione, ha inoltre consentito di rilevare che l'account impiegato per l'attività illecita di vendita online, tuttora attivo, era pronto per la promozione e vendita di prodotti esplodenti anche fuori dalle festività comandate. L'attività ha portato al sequestro di due chilogrammi di materiale esplodente che, tenuto conto delle sue potenzialità offensive, è stato affidato in custodia per la conservazione in sicurezza ad una ditta debitamente autorizzata e messo nella disponibilità dell'autorità giudiziaria. Non va poi dimenticato che in sede di accertamento è emerso che il materiale individuato era composto da elementi con marchio Ce che da prodotti realizzati in maniera artigianale. Prodotti ad alto potenziale offensivo ancor più pericolosi se si considera la componente artigianale. Un aspetto quest'ultimo che, proprio nel campo dell'illegalità, può amplificare i rischi nell'uso di questi prodotti poiché se non si conosce la filiera di produzione non si può nemmeno sapere se i materiali e le sostanze impiegate siano giuste e se il dosaggio sia corretto. Come è facile immaginare le indagini proseguono per accertare la platea di acquirenti.
Giovanni Camirri
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Il Messaggero