Fiumicino, c’è un’altra odissea per i passeggeri: la richiesta del risarcimento danni

Fiumicino, c’è un’altra odissea per i passeggeri: la richiesta del risarcimento danni
Voli cancellati e riprogrammati dopo 48 ore, prenotazioni negli alberghi sfumate e poi il danno morale. Centinaia di passeggeri sono stati travolti dai disagi causati...

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Voli cancellati e riprogrammati dopo 48 ore, prenotazioni negli alberghi sfumate e poi il danno morale. Centinaia di passeggeri sono stati travolti dai disagi causati dall’incendio di mercoledì, ma la strada per ottenere il risarcimento totale di ciò che si è perso è in salita. Perché a influenzare e a stravolgere del tutto le normali procedure in caso di disservizi delle compagnie aeree c’è il fattore “emergenza” che ha causato il caos degli ultimi giorni.




LA NORMATIVA

Lo stabilisce il regolamento Ue 261/2004 in materia di compensazione ed assistenza ai passeggeri in caso di negato imbarco, di cancellazione del volo o di ritardo prolungato. L’incendio della vicina pineta di Focene può essere assimilato a uno dei casi di emergenza che impedirà probabilmente ai passeggeri danneggiati di ottenere un risarcimento totale. Perché la responsabilità dei disservizi (anche se pesantissimi) non potrà essere addebitata alla compagnia aerea. Lo stato di emergenza potrebbe quindi escludere la possibilità di ottenere un risarcimento, ad esempio, dell’albergo prenotato per la vacanza saltata.



I passeggeri dovrebbero invece provare a chiedere il risarcimento direttamente all’hotel o all’agenzia di viaggi. Sfuma anche l’ipotesi di richiedere una compensazione pecuniaria per la cancellazione del volo o per i servizi non goduti (si era ad esempio prenotata una gita particolare a Berlino, destinazione che non si è potuta raggiungere a causa dell’incendio). Niente richiesta neanche per i danni morali subiti perché, ad esempio, le ferie si sono dimezzate a causa delle ore o addirittura dei giorni persi per i disagi provocati dall’incendio. Resta invece l’obbligo per la compagnia aerea di fornire, nonostante l’eccezionalità dell’evento, la cosiddetta «assistenza di terra», ossia la riprotezione su un altro volo (o il rimborso del biglietto entro sette giorni), il pernottamento in hotel e i pasti. In assenza di questa tipologia di assistenza di base si può sicuramente chiedere il risarcimento.



I BAGAGLI


Si otterrà sicuramente un risarcimento anche nel caso in cui le valigie siano andate perse. Il passeggero dovrà direttamente rivolgersi alla compagnia aerea con la quale, acquistando il biglietto, ha stipulato un vero e proprio contratto. Intanto, le associazioni dei consumatori stimano i danni subiti in milioni di euro. «Nel caso del rogo di Fiumicino si tratta di disagi causati da una situazione di emergenza, eccezionale - spiega Cristina Adducci, responsabile del settore turismo del Codacons che sul web mette a disposizione un modulo per la richiesta di risarcimenti - sfuma quindi quasi sicuramente la possibilità di essere risarciti per la vacanza persa, resta invece la possibilità di adire le vie legali nel caso in cui non sia stata fornita un’adeguata assistenza di terra». Il passeggero potrà quindi rivolgersi a un giudice di pace portando le prove dei disservizi.

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Il Messaggero