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Daniela Fiore, 44 anni, è uno dei nuovi volti del Consiglio comunale di Latina. Eletta con 710 preferenze in quota al Partito democratico, crede fermamente che si possa e si debba per il bene della città superare lo scoglio dell'anatra zoppa. Di professione avvocato, è sposata con Giorgio De Marchis, noto politico pontino, ed è madre di tre figlie, Viola di 16 anni, Lavina di 14 ed Emma di 6 anni.
Casa, lavoro e politica. Cosa è arrivato prima nella sua vita? «Ho sempre cercato di fare tutto, senza aspettare il momento migliore - risponde la consigliera - Vengo dalla sinistra giovanile, quindi il mio impegno in politica parte da lontano, prima con il Pds, poi con Ds e ora con il Pd. Il prossimo 11 dicembre festeggio i miei primi 20 anni dalla laurea. Quando ho sostenuto l'esame da avvocato, a 27 anni, avevo partorito tre mesi prima Viola, la mia prima figlia, e durante la prova per poterla allattare sono stata scortata dagli agenti della Polizia penitenziaria. Insomma, non ho perso mai tempo».
Ha vissuto il partito sin da giovanissima, eppure questa sua candidatura alla carica di consigliere comunale è stata vista da alcuni come al posto di. Vuole commentare?
«Ho conosciuto mio marito Giorgio nel partito.
Coletta ha vinto senza una maggioranza. Che futuro ha questa amministrazione?
«E' una situazione complicata, non semplice da gestire. Dobbiamo lavorare per estendere il consenso a Damiano Coletta. Noi del Pd stiamo cercando di creare un clima di condivisione sulle tematiche. Finora sembra che soltanto il partito di Forza Italia si sia mostrato sensibile. La polemica del centrodestra sulla natura della giunta è solo strumentale; il centrodestra risponda in merito ai temi amministrativi. Ci dica il centrodestra su quale progetto non è d'accordo».
C'è ora la questione sollevata su presunte irregolarità nelle schede elettorali e nello spoglio. Cosa ne pensa?
«Ho fatto richiesta di accesso agli atti. Ritengo si tratti di un'altra trappola strumentale. Difficile che si possa modificare il risultato elettorale».
Il risultato elettorale di ottobre ha scompaginato il Pd di Latina?
«Il risultato, quattro consiglieri eletti, ha premiato il rinnovamento e il contatto con i cittadini. Lo abbiamo visto con Enzo De Amicis, medico in prima linea h24, con Tommaso Malandruccolo, sempre impegnato nel volontariato, Leonardo Majocchi, giovane sì ma che è un politico molto attivo anche tra gli adulti».
Quali sono i programmi che intende maggiormente seguire da consigliera?
«Intanto mi auguro che questa amministrazione giunga al termine del mandato, per il bene di Latina. Voglio dedicarmi principalmente dalla ripartenza delle attività culturali: quindi teatro e biblioteca. Per il teatro ho già chiesto all'assessore Pietro Caschera un sopralluogo, che effettueremo lunedì, per stabilire un cronoprogramma certo per la riapertura. Il mio impegno per la biblioteca sarà finalizzato a renderla efficiente anche per le ricerche universitarie, con adeguate risorse digitali. Il mio sogno è anche quello di vedere riqualificato il parco Falcone-Borsellino, con sistemazione dell'area giochi».
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Il Messaggero