Ferguson, 700 arresti E scatta lo sciopero dello shopping natalizio

Ferguson, 700 arresti E scatta lo sciopero dello shopping natalizio
I DISORDININEW YORK Parata triste a Ferguson per il giorno del Ringraziamento. Appena cinque veicoli addobbati hanno sfilato per le strade della città coperte da una recente...

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I DISORDINI
NEW YORK Parata triste a Ferguson per il giorno del Ringraziamento. Appena cinque veicoli addobbati hanno sfilato per le strade della città coperte da una recente spolverata di neve. Lungo il percorso, le ceneri di un fast food, un muro di automobili ridotte a scheletri fumanti, e una stazione di servizio il cui bar è stato dato alle fiamme la notte di lunedì, quando è esplosa l'ira popolare. L'atmosfera non è stata delle più festose, ma almeno il maltempo e un migliore controllo da parte della polizia hanno limitato gli incidenti durante la notte, mentre la protesta ha ripreso vigore nei grandi centri americani, da Oakland ad Atlanta, da New York a Chicago. Con la tensione che rischia di aumentare dopo che è stato diffuso il video dell'agente di Cleveland che spara e uccide un bambino nero di 12 anni che aveva in mano una pistola giocattolo.

L'EMBLEMA DI SAINT LOUIS
Sono più di 700 a questo punto le persone arrestate durante le manifestazioni che continuano a punteggiare le strade americane. A Saint Louis due sono sospettati di aver complottato per abbattere il gigantesco arco di metallo che da mezzo secolo è l'emblema della città. Ieri prima ancora che la tradizionale parata di Tanksgiving allestita da Macy's a New York si avviasse sulla Quinta Avenue, la polizia locale aveva già ammanettato 7 dimostranti. L'ordine: Stop the Parade (fermiamo la parata) era stato lanciato in mattinata su Twitter, e centinaia di persone l'hanno raccolto appostandosi lungo il percorso. Circolano petizioni per il boicottaggio domani, giorno di inizio delle spese natalizie, dei grandi negozi a catena, in favore dei piccoli esercizi di proprietà di persone di colore.
I GENITORI DELLA VITTIMA
Da Ferguson i genitori di Michael Brown, il diciottenne ucciso il 9 agosto in seguito dal poliziotto Darren Wilson, sono apparsi ieri di nuovo in televisione a commentare gli sviluppi. I due non sono rassegnati al verdetto della giuria popolare che ha scagionato il poliziotto. Sono convinti che Wilson abbia agito in preda alla paura ma anche all'odio.
I dubbi sulla gestione giudiziaria del caso, e su quella della sicurezza nei giorni passati abbondano. Ieri la Cnn ha rivelato che l'esperto che ha condotto l'autopsia sul corpo di Michael, e che ha disegnato la sagoma del giovane mostrata al giurì (le foto non sono state scattate, perché nell'occasione le batterie della macchina fotografica erano scariche), non è un medico né ha un diploma in scienza forense, ma ha abusato per anni del titolo e ha prodotto decine di certificati fasulli. Il sindaco di Ferguson d'altra parte chiede ancora perché lunedì sera la guardia nazionale ha protetto la sede locale della polizia, e non la dozzina di negozi che sono stati abbandonati al saccheggio e alle fiamme accese dai più facinorosi tra la folla.

Alcuni dei negozianti hanno gettato la spugna, e hanno deciso che non riapriranno le porte. Altri sono già al lavoro come Natalie BuBose, l'anziana pasticcera che ha perso il locale aperto con i risparmi di una vita. Una campagna lanciata sul web le ha già consegnato 200.000 dollari di donazioni, da parte di chi vorrebbe cancellare questa brutta pagina dalla storia del paese americano.
Flavio Pompetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero