Latina, Coletta al centrodestra: «Fatemi governare o abbiate il coraggio di sfiduciarmi»

Latina, Coletta al centrodestra: «Fatemi governare o abbiate il coraggio di sfiduciarmi»
«Mi si metta in condizioni di governare, e mi si giudichi per come governo, ma mi si faccia governare; altrimenti, chi non vuole cogliere le possibilità che ho...

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«Mi si metta in condizioni di governare, e mi si giudichi per come governo, ma mi si faccia governare; altrimenti, chi non vuole cogliere le possibilità che ho offerto, si prenda le sue responsabilità di fronte alla città e mi sfiduci». Damiano Coletta, sindaco di Latina, perde la pazienza con queste parole, a margine del commento sul ricorso presentato da ex candidati consiglieri della lista Latina nel cuore di Vincenzo Zaccheo. Secondo Coletta, «ognuno è libero di poter fare le scelte che ritiene opportune, consentite dalla normativa: io credo che, se si dovesse andare a rivalutare il tutto, ci sarà chi dovrà giudicare, e, paradossalmente, se si dovesse andare a rivotare, a me starebbe anche bene: l'importante è che ci si muova da questa situazione attuale. Io finora ho parlato sempre in maniera istituzionale, ma questa situazione rischia di essere anche un po' offensiva per la città: non si può non tenere conto dell'espressione di voto».

Secondo il primo cittadino, «si deve creare una situazione di governabilità, altrimenti si dica che non si rispetta il voto. Io ho individuato un percorso, che prevedeva il confronto sui contenuti, e c'è Forza italia che ha mostrato coerenza e rispetto per la scelta di voto; non capisco l'atteggiamento degli altri. Io sono sempre a disposizione come garante di questo equilibrio, l'elezione all'unanimità di Raimondo Tiero a presidente del Consiglio è un segnale e io mi aspetterei altrettanto; allora mi si sfiduci, se hanno il coraggio di farlo».

ZACCHEO

Di toni diversi Vincenzo Zaccheo, che sul ricorso chiarisce subito: «Io non l'ho firmato, e ho anche invitato consiglieri comunali eletti, di diversi gruppi, a non farlo, perché non è cosa da fare per un eletto. In primo luogo non deve farlo un candidato sindaco, per rispetto istituzionale, non si ricerca la vittoria nelle aule di tribunale. E poi, già siamo nella situazione in cui siamo, con l'anatra zoppa».

Zaccheo ricorda poi che «quando mi fu prospettato all'inizio, si parlava di un paio di sezioni; poi, nell'analisi dei verbali, sono salite a 30. Io ho detto ai promotori: parlate con i vostri legali, se ritenete che vi siano anomalie, se ritenete di essere stati defraudati, andate, ma io rimango fuori. Ora però mi domando: se il Tar dovesse dare ragione? Cosa dovremmo pensare, se venissero confermate anomalie in 30 sezioni? Allora, vorrò capire cosa sia avvenuto.


An. Ap.
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Il Messaggero