Economia, a Latina primi segnali di speranza dal manifatturiero

Il presidente di Federlazio Latina Marco Picca
«Segnali di speranza dal manifatturiero». È stata presentata ieri mattina la consueta indagine congiunturale della Federlazio di Latina che ormai la redige da...

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«Segnali di speranza dal manifatturiero». È stata presentata ieri mattina la consueta indagine congiunturale della Federlazio di Latina che ormai la redige da oltre 25 anni. Quella del 2021 però contiene in sé dei risultati importanti e rilevanti anche e soprattutto visto il momento storico che stiamo vivendo, con una pandemia ancora in corso e una crisi economica devastante per molti settori.


Nello scorso ottobre era stato presentato lo studio sulla prima ondata della pandemia sulle imprese, ieri invece si è analizzato non solo l'aspetto attuale, ma anche gli scenari che si prospettano. 500 le imprese del manifatturiero, iscritte a Federlazio, che hanno risposto alle domande della rilevazione e tutto sommato la provincia di Latina non è messa così male.

Il direttore Claudio Malagola ha presentato prima i dati nazionali secondo i quali la produzione italiana è scesa di 0,6 punti percentuali, ma il vero grido d'allarme, valido ovunque è sulla occupazione: «In Italia sono andati persi 400 mila posti di lavoro, di cui 47 mila nel Lazio e 1.200 in provincia di Latina spiega Malagola anche se sul nostro territorio i numeri non si possono definire drammatici. Il saldo tra imprese chiuse e aperte è positivo (+0,4%), l'esportazione cala di 10 punti, ma si può parlare di un contenimento dell'emergenza».

In merito all'emergenza circa il 50% delle imprese ha subito una riduzione, il 25% è stabile rispetto allo scorso anno e il 28% invece ha perfino aumentato. «Il dato significativo però, è che nella precedente rilevazione ben il 66% delle imprese aveva subito una contrazione», spiega Malagola. Il 68% ha fatto ricorso alla cassa integrazione, mentre per lo smart working nel 2020 lo hanno utilizzato il 38% delle imprese, nel 2021 solo il 15%. Tema molto scottante e attuale è quello del blocco dei licenziamenti che a giugno non sarà più attivo: «In provincia di Latina si evince un quadro interessante. Il 70% delle aziende ha spiegato che non prevede licenziamenti, il 9% qualche riduzione, e il 12% prevede perfino assunzioni».

Le prospettive
Una parte dell'indagine di Federlazio riguarda come sempre al futuro, il 21% delle imprese sta avendo difficoltà a riprendersi, il 24% sta iniziando la ripresa, mentre il 54% non ha subito cambiamenti. Sul fatturato c'è stata una contrazione per il 34,4% delle società, il 15,6% ha avuto una forte riduzione ma il 28% ha avuto perfino un incremento. Quando si potrà dire di essere tornati alla normalità dunque? Per il 56% lo si farà entro l'estate, il 38% è già a regime normale, mentre il 21% è pessimista. Nel 15% casi inoltre le imprese prevedono investimenti nel 2021.

L'accesso al credito
Un segnale che certamente lascia ben sperare, ma che deve andare di pari passo con burocrazia più snella, riduzione delle tasse e un più facile accesso al credito con un programma preciso di investimenti. Il futuro dunque non sembra così nero, ma una grande speranza viene riposta nella vaccinazione e a questo proposito la Asl di Latina, ha comunicato ieri il dottor Antonio Sabatucci, è già pronta per visionare le aziende che faranno richiesta e avviare l'iter per l'inoculazione direttamente in sede.


Francesca Balestrieri
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Il Messaggero