Ebola, il medico italiano curato con il sangue della spagnola guarita

Ebola, il medico italiano curato con il sangue della spagnola guarita
IL CASOROMA Il sangue di Teresa Romero, l'infermiera di Madrid guarita dall'Ebola, aiuterà il primo paziente italiano contagiato. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha...

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IL CASO
ROMA Il sangue di Teresa Romero, l'infermiera di Madrid guarita dall'Ebola, aiuterà il primo paziente italiano contagiato. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha confermato: «Una sacca del plasma della paziente che in Spagna ha vinto la battaglia contro il virus è già stata acquisita».

Dopo sei ore di viaggio sul Boeing 767 dell'Aeronautica, Fabrizio, 50 anni, il medico di Emergency che ha contratto l'Ebola in Sierra Leone, è stato ricoverato ieri mattina nel bunker dell'Istituto Spallanzani. Come sta? Spiegano i colleghi che lo hanno in cura, Emanuele Nicastri e Nicola Petrosillo, nel primo bollettino diffuso alle 12.30: «È arrivato presentando febbre a circa 39 gradi, ma non presenta segni di disidratazione cutanea». I medici, nel corso di una conferenza stampa, hanno ricostruito il percorso clinico del primo italiano malato di Ebola: «Al momento della presa in carico le condizioni permanevano stabili. Vi è una famigliarità per cardiopatia ipertensiva. Riferisce da giovedì un unico episodio di vomito e diarrea senza presenza di sangue, associato ad astenia e a febbricola». Domenica c'è stata la comparsa della febbre, ieri «era vigile collaborante, deambulante e autonomo. Ha presentato febbre associata a brivido». Parole scritte, pesate, senza commenti a latere, perché si vuole gestire la vicenda del primo italiano contagiato dal virus dell'Ebola con estrema cautela. Come sarà curato il medico di Emergency che dal 18 ottobre a Lakka, ha assistito decine e decine di pazienti malati di Ebola?
LA CURA
Il ministero della Salute e il direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito, scelgono la linea della prudenza e della riservatezza: il paziente ha iniziato un trattamento «antivirale specifico, con un farmaco sperimentale, autorizzato dall'Aifa».
Si tratta dello stesso medicinale usato negli Stati Uniti, ma anche in Spagna (dove l'infermiera contagiata a Madrid è guarita). «Purtroppo - osservato Cecilia Strada, presidente di Emergency - sarebbe impossibile utilizzarlo in Sierra Leone, perché ci sono ancora pochi quantitativi, dovremmo scegliere un paziente su cento a cui somministrarlo. Nel nuovo centro per l'Ebola che apriremo in Sierra Leone, però, presto sperimenteremo un altro medicinale, già diffuso in cardiologia».
MEDICINALI

Più nel dettaglio per il medico siciliano ci si affida in realtà a una lista di cinque farmaci sperimentali. «Sono stati autorizzati in procedura di emergenza per il paziente ricoverato allo Spallanzani - conferma il direttore dell'Agenzia Italiana del Farmaco, Luca Pani - potranno essere usati solo da quel paziente e solo all'interno della struttura». Potrebbe essere aggiunta una sesta terapia che si sta valutando. Nella lista dei farmaci c'è il siero dei malati di Ebola guariti, il plasma di pazienti che hanno già sconfitto la malattia. Fabrizio è in un'ala superprotetta dello Spallanzani, presidiata dalle guardie giurate, l'ex post-acuti e, come ha spiegato il commissario straordinario, Valerio Fabio Alberti «sarà seguito da una équipe di 30 persone, 15 medici e 15 infermieri, che si occuperanno solo di lui». Il protocollo di sicurezza è lo stesso per i medici che ritornano da zone endemiche di Ebola.
Mauro Evangelisti
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Il Messaggero