Droga in carcere, 25 condanne per l'operazione Astice Petrus

Droga in carcere, 25 condanne per l'operazione Astice Petrus
LA SENTENZAAvevano messo in piedi un raffinato sistema di corruzione che consentiva di far entrare in carcere droga, sigarette, ma anche cibi raffinati e ogni bene di lusso...

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LA SENTENZA
Avevano messo in piedi un raffinato sistema di corruzione che consentiva di far entrare in carcere droga, sigarette, ma anche cibi raffinati e ogni bene di lusso proibito, addirittura astici per banchettare nelle celle di via Aspromonte. Dal carcere uscivano anche pizzini, comunicazioni e ordini impartiti dai capi detenuti che avevano necessità di indirizzare messaggi all'esterno.

Le inchieste Astice e Petrus sono arrivate a un primo traguardo importante: 25 condanne sono state emesse dal giudice Giorgia Castriota al termine del processo con rito abbreviato. Il pm Valerio De Luca aveva chiesto complessivamente condanne per oltre 120 anni di carcere. L'indagine iniziò nel 2017 quando i carabinieri del Nucleo investigativo di Latina acquisirono una serie di informazioni relative a gruppi criminali, ormai disarticolati, che stavano riprendendo forza nonostante i vertici fossero ormai detenuti. Grazie alla preziosa collaborazione della polizia penitenziaria, i carabinieri ricostruirono la rete di favori in via Aspromonte che ruotava attorno due agenti infedeli: l'ispettore Franco Zinni, 57enne originario di Roma, ormai in pensione, e Gianni Tramentozzi, 51enne originario di Terracina. Al primo, in cambio di favori, veniva offerto denaro: circa 12mila euro la somma extra accertata dai carabinieri in pochi mesi per far entrare borsoni vari, soldi e generi di conforto e per far uscire comunicazioni importanti destinate a parenti e affiliati, anche con l'utilizzo del suo cellulare privato.
Zinni ha deciso di patteggiare la condanna a 4 anni di carcere. Oltre a lui ha patteggiato Mauro Guerrieri, con la pena di 1 anno e 9 mesi. Molti degli altri nomi coinvolti nell'indagine sono noti alle cronache giudiziarie: Gennaro Amato, Massimiliano Del Vecchio, Angelo e Salvatore Travali sono stati condannanti a 3 anni e 6 mesi di reclusione; Antonio Di Noia a 3 anni; Angelo Petrillone 5 anni e 8 mesi; Simone Petrillone 6 anni e 8 mesi; Riccardo Petrillone 8 anni; Nicoletta Torri 2 anni e 2 mesi; Martina Giacomelli 3 anni; Michael Consoli e Adriatik Deda 4 anni; Endri Collaku 3 anni e 4 mesi; Gioacchino Iazzetta 5 anni; Salvatore Di Girolamo 5 anni; Angelo Di Girolamo 3 anni; Antonio Sellacci 2 anni e 4 mesi; Francesco Falcone 2 anni e 4 mesi; Stefano Venditti e Mario Braganti 1 anno e 8 mesi; Gianni Tramentozzi 5 anni e 4 mesi; Marco Quattrociocchi 3 anni; Andrea Lazzaro 2 anni e 2 mesi. L'unica persona assolta con formula piena è Eneida Skendo.

Alcune delle accuse sono cadute e qualche capo di imputazione è stato riqualificato. Oltre alle pene detentive il giudice Giorgia Castriota ha disposto una serie di multe fino a 30.000 euro. La sentenza è stata emessa lunedì sera alle 23,30 dopo una lunga camera di consiglio. Il giudice depositerà le motivazioni entro 90 giorni. Il collegio difensivo è formato, tra gli altri, dagli avvocati Sandro Marcheselli, Amleto Coronella, Angelo e Oreste Palmieri, Alessia Vita, Domenico Oropallo, Maurizio Forte, Giammarco Conca, Gaetano Marino e Italo Montini.
Marco Cusumano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Messaggero