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Meno test e meno contagi, ma un rapporto tra positivi e tamponi che schizza al 36,6%, più alto della media regionale. Il bollettino della Asl di ieri, 21 marzo, ha registrato 446 nuovi casi di Covid su appena 1.226 test, tra molecolari e antigenici. Salgono poi a quattro nelle ultime 24 ore i decessi. Il territorio pontino fa ancora i conti dunque con un numero elevatissimo di morti, che dall'inizio del mese ha già raggiunto quota 24 e ammonta a 831 negli oltre due anni di pandemia. A perdere la vita sono soprattutto pazienti anziani contagiati dal virus, spesso completamente vaccinati e con pregresse patologie importanti che finiscono per aggravarne il quadro clinico.
I quattro decessi segnalati ieri dal bollettino della Asl sono riferiti a un paziente di Aprilia di 82 anni, a una donna di 90 anni che era residente a Sabaudia, a un 94enne di Sezze e infine a una paziente di 79 anni che era residente a San Felice. Tutti erano appunto vaccinati anche con dose booster già da diversi mesi ma le diverse patologie hanno evidentemente compromesso la risposta del sistema immunitario. Intanto, dall'inizio di marzo si allunga pesantemente anche il conto dei contagiati: già 13.939, circa 3mila in meno rispetto allo stesso giorno di febbraio quando però la curva cominciava già la sua fase discendente.
Nel dettaglio, nel solo comune di Latina si concentrano 101 dei nuovi casi, sono invece 56 ad Aprilia, due a Campodimele e uno a Castelforte, 15 sono poi i positivi a Cisterna, due sono invece a Cori, 73 a Fondi, 30 a Formia, 13 a Gaeta e sette a Itri; ancora quattro nel comune di Lenola, 14 a Minturno, sette a Monte San Biagio, 12 a Pontinia, sette anche sull'isola di Ponza e nove a Priverno, quattro a Prossedi, uno ciascuno a Rocca Massima e Roccasecca dei Volsci, 11 a Sabaudia, uno a San Felice, due a Santi Cosma, ancora cinque a Sermoneta, 26 invece a Sezze, 23 a Sonnino, due a Sperlonga, quattro a Spigno Saturnia e 13 infine a Terracina. Sull'inversione di tendenza repentina della curva Covid incombe lo spettro della variante Omicron 2, ancora più contagiosa della Omicron e purtroppo a quanto pare anche in grado di bucare i vaccini e gli anticorpi prodotti da una precedente infezione. Il sospetto è che anche qui la nuova sotto variante sia largamente già in circolazione, come del resto già accertato nella metà dei casi delle regione, ma la Asl attende ancora il responso delle analisi dell'istituto Spallanzani sui campioni che vengono di volta in volta inviati e portati al sequenziamento. I ricoveri ospedalieri però restano al momento sotto controllo: un solo paziente è stato ricoverato al Goretti nelle scorse 24 ore e un altro trasferito a Roma. Sono invece solo 50 le nuove notifiche di guarigione e appena 22 le dosi di vaccino somministrate alla popolazione over 12.
La situazione è speculare nel Lazio: in tutta la regione i nuovi contagi sono 4.405 a fronte di un numero inferiore di test effettuati, ma i decessi ammontano a 14, il doppio rispetto al giorno precedente. Sotto i livelli di guardia ma in aumento appaiono invece i ricoveri ospedalieri: +51 per un totale di 1.069 posti letto occupati nelle aree mediche Covid degli ospedali della regione.
Laura Pesino
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Il Messaggero