E' caccia, anche in provincia di Latina, al personale sanitario che non si è sottoposto alla vaccinazione anti-Covid. La Asl pontina sta infatti acquisendo dalla...
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E' caccia, anche in provincia di Latina, al personale sanitario che non si è sottoposto alla vaccinazione anti-Covid. La Asl pontina sta infatti acquisendo dalla Regione Lazio l'elenco nominativo di medici e infermieri e delle altre figure appartenenti alla categoria, del settore pubblico e privato, sfuggiti al farmaco per la prevenzione del Coronavirus.
L'ADESIONE
La Regione aveva dato la possibilità al personale sanitario non ancora vaccinato, al fine di non incappare nel provvedimento di sospensione previsto dal decreto legge 44/2021, di dichiarare la propria volontà di aderire alla campagna vaccinale anti-Covid, accedendo al portale Salute Lazio nella finestra dedicata, visibile nella denominazione Personale sanitario - modulo di adesione. E la Asl di Latina aveva anche provveduto ad una comunicazione più mirata, resa pubblica attraverso una nota stampa. Era il 12 maggio scorso. Avendo già a disposizione gli elenchi degli operatori sanitari forniti dai diversi ordini professionali, il controllo incrociato con chi ha aderito alla campagna vaccinale o meno è un gioco da ragazzi per la Regione Lazio.
LA NORMA
E' l'articolo 4 dello stesso decreto che stabilisce l'obbligatorietà del vaccino anti Sars Cov 2 per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali, salvo casi di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate e attestate dal medico di medicina generale. La stessa normativa stabilisce che siano le aziende sanitarie locali ad accertare l'inosservanza e a comunicarla all'interessato e al datore di lavoro che provvederà ad adibire il lavoratore ad altre mansioni che non implichino rischi di diffusione del contagio. Quando l'assegnazione a mansioni diverse non è possibile, è prevista la sospensione della retribuzione fino all'assolvimento dell'obbligo vaccinale o, in mancanza, fino al completamento del piano vaccinale nazionale e comunque non oltre il 31 dicembre 2021.
Rita Cammarone
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Il Messaggero