Contratto a termine non rinnovato, condannato il Comune di Aprilia

Contratto a termine non rinnovato, condannato il Comune di Aprilia
È costato caro al Comune di Aprilia non aver assunto un'agente di Polizia locale arruolata nel 2003 con contratto a tempo determinato, rinnovato per tre volte...

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È costato caro al Comune di Aprilia non aver assunto un'agente di Polizia locale arruolata nel 2003 con contratto a tempo determinato, rinnovato per tre volte consecutive e poi interrotto dall'amministrazione, incappando in una «illegittima reiterazione di contratti di lavoro a termine». Dopo una battaglia giudiziaria durata 19 anni e giocata tra giudice del Lavoro, corte d'Appello e Cassazione, l'amministrazione comunale è arrivata a un accordo economico con l'ex agente attraverso la camera di conciliazione: l'ente pubblico verserà alla donna 18 mila euro a titolo di risarcimento per i diritti salariali non goduti visto il contratto in essere, definito dai giudici fuorilegge.


Una cifra che poteva essere ben più alta, considerato che solo di danni l'ex agente aveva chiesto 25 mila euro. L'accordo, si legge nell'atto di transazione «comporta un vantaggio per l'Ente, considerato che l'instaurazione di un nuovo giudizio comporterebbe anche la condanna al pagamento delle spese legali, vista la quasi certa soccombenza del Comune».
Importante la posizione presa dalla Corte di Cassazione nel 2020, che ha fatto una lezione di etica al Comune di Aprilia: il danno da precarizzazione, hanno scritto i giudici, lede la dignità del lavoratore, rappresentando «una situazione di incertezza sulla stabilità dell'occupazione che senza dubbio afferisce non soltanto alla tutela del lavoro ma, ancor più radicalmente, alla persona ed alla sua dignità».
St.Cor.
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Il Messaggero