Prima di lasciare la sede del Comune di Cisterna, il dirigente dell'area economico-finanziaria, Claudio Carbone, ha inviato la sua peggiore previsione sul futuro...
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Prima di lasciare la sede del Comune di Cisterna, il dirigente dell'area economico-finanziaria, Claudio Carbone, ha inviato la sua peggiore previsione sul futuro dell'Ente: la necessità di ripianare in tre anni un disavanzo da 5 milioni di euro. Un salto mortale considerando che Carbone ha accettato un incarico ministeriale e che tra breve lascerà il suo ruolo a Cisterna, dove ha lavorato per alcuni mesi, senza la possibilità di un sua immediata sostituzione.
Gli uffici sono ridotti all'osso, il personale necessario (causa pensionamenti e trasferimenti volontari) è al di sotto della metà del fabbisogno e c'è la concreta difficoltà a evadere le pratiche, anche quelle che portano le entrate. Sono almeno una decina i dirigenti e le posizioni organizzative che hanno lasciato negli ultimi due anni e l'emorragia non si è fermata. I segretari generali che hanno lasciato nello stesso periodo sono stati quattro. Le fughe dei dipendenti ad oggi non sono state rimpiazzate e il lavoro viene spalmato sui pochi rimasti che con notevole sforzo cercano di garantire il minimo del servizio. Un Comune in affanno.
Evidentemente l'amministrazione non è stata in grado di gestire adeguatamente il personale. Da dicembre manca un messo notificatore, sono stati fatti i concorsi (a ostacoli e ancora in svolgimento) per contabili e amministrativi ma le figure professionali fondamentali per far funzionare la macchina comunale mancano da troppo tempo e il rischio è di un tracollo. «È venuto alla luce quello che noi abbiamo sempre sostenuto durante i due anni e mezzo di amministrazione guidata da Mauro Carturan scrivono in una nota congiunta Andrea Santili del Pd e i civici Gerardo Melchionna e Maria Innamorato e cioè quello che è stato un governo fallimentare e incompetente, al punto di creare un buco da 5 milioni che graverà sui cittadini.
Avevamo bocciato già il primo bilancio della vecchia amministrazione, facendo un ricorso al Tar, che portò proprio la vecchia maggioranza a fare un passo indietro e ad annullarlo per poi ripresentarlo, almeno con i conti in regola. Stessa cosa abbiamo fatto con l'ultimo scellerato atto di Bilancio, tanto osannato dall'ex sindaco e dalla sua maggioranza di destra, che avevamo battezzato anche stavolta, come errato nella forma e nella sostanza. Il risultato ora è sotto gli occhi di tutti, numeri alla mano, la prossima amministrazione e soprattutto i cittadini, si ritroveranno in debito di 5 milioni da ripianare, causato dall'incompetenza di Carturan e dei suoi, un fallimento clamoroso che ormai è venuto a galla, nonostante le nostre forti osservazioni, mosse continuamente nei trascorsi due anni. Stavolta Carturan non può accusare nessuno perché il Bilancio consuntivo 2020 è tutta opera sua». La futura amministrazione inizierà il suo percorso da questa zavorra.
Claudia Paoletti
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Il Messaggero