Commissioni, nulla di fatto: nuovo scambio di accuse tra le coalizioni

Commissioni, nulla di fatto: nuovo scambio di accuse tra le coalizioni
IL CASOÈ stallo definitivo per le commissioni consiliari del Comune di Latina: neanche la seduta di ieri della conferenza dei capigruppo ha visto un'intesa tra il centrodestra e...

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IL CASO
È stallo definitivo per le commissioni consiliari del Comune di Latina: neanche la seduta di ieri della conferenza dei capigruppo ha visto un'intesa tra il centrodestra e la coalizione di programma, e sarà ora il Consiglio comunale a esprimere il voto su quale sistema adottare per istituire le commissioni. Oggi sarà predisposta la proposta di delibera di Consiglio comunale, basata sul parere dell'Avvocatura che i gruppi di centrodestra asseriscono dare ragione a loro, con 56 seggi per quella parte di assise e 54 seggi per la coalizione del sindaco Damiano Coletta. La seduta del Consiglio, che sarà convocata con urgenza dalla nuova capigruppo di domani, si potrebbe tenere tra lunedì e mercoledì della prossima settimana. In quella occasione, la proposta di delibera potrebbe subire diversi emendamenti, per trovare una soluzione, e infine essere votata, per dare il via all'insediamento delle commissioni, a distanza ormai di quasi quattro mesi dalle elezioni.

LO SCONTRO

La seduta di ieri della capigruppo ha nuovamente visto la contrapposizione tra i due schieramenti: il centrodestra, forte del parere dell'Avvocatura, ha opposto un secco no a una nuova proposta di mediazione della coalizione di programma formulata dalla capogruppo di Lbc, Valeria Campagna: «A nome della coalizione ho proposto una mediazione, chiedendo però in cambio che le commissioni restassero 5 a 5, sia come presidenze, sia come composizione di maggioranza interna e, per dare al centrodestra, avremmo ceduto un seggio in Trasparenz. Ma non è stato accettato». Dura la critica politica del centrodestra: «La proposta di mediazione - dichiarano i capogruppo di Fratelli d'Italia, Matilde Celentano, della Lega, Massimiliano Carnevale, e di Latina nel Cuore, Dino Iavarone - avanzata da parte della coalizione del sindaco è irrispettosa, dal punto di vista politico e amministrativo, perché ora ci sentiamo proporre una mediazione che tale non è in quanto viene richiesto di non modificare i rapporti tra le coalizioni nel complesso delle commissioni, ovvero 5 a 5. È anche irrispettosa nei confronti dell'Avvocatura che nel proprio parere sottolinea il rispetto della proporzionalità della consistenza dei gruppi consiliari nelle commissioni. Infine, sa di presa in giro la concessione di creare un rapporto di 7 a 4 in Trasparenza, dove il centrodestra è già maggioranza. Chiediamo quindi il rispetto della legge».Durissima la controreplica della coalizione che governa il Comune: «Da Fratelli d'Italia, Lega e Latina nel Cuore non solo non è arrivata alcuna risposta nel merito alla nostra proposta , ma le dette forze manifestano costantemente segnali ostativi e tutt'altro che collaborativi. Con toni anche da parte del Presidente del Consiglio, soprattutto nei confronti della consigliera Muzio, che ha già comunicato, a sua personale tutela, di voler approfondire la vicenda, che nulla hanno a che fare con la dialettica politica e che stigmatizziamo con forza perché non possono assolutamente far parte di un confronto politico sano e costrittivo al quale, da parte nostra, abbiamo sempre teso». Per questo i capigruppo Campagna (LBC); De Amicis (PD); Coluzzi (Fi); Colazingari (Per Latina 2032); Pannone (Riguarda Latina); Bono (M5s); Muzio (Fare Latina) ribadiscono che «l'impasse debba essere superato attraverso il metodo politico. La città non può più attendere, è necessario che il consiglio possa avviare la sua fase di indirizzo e controllo in maniera piena ed equamente redistribuita tra le forze presenti»
An. Ap.
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Il Messaggero