Ceste, l'autopsia non svela il giallo sul corpo niente segni di violenza

Ceste, l'autopsia non svela il giallo sul corpo niente segni di violenza
LE INDAGINITORINO Restano un mistero le cause della morte di Elena Ceste. L'autopsia sui resti della donna trovati la scorsa settimana non lontano da casa, nelle campagne...

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LE INDAGINI
TORINO Restano un mistero le cause della morte di Elena Ceste. L'autopsia sui resti della donna trovati la scorsa settimana non lontano da casa, nelle campagne dell'Astigiano, non ha fatto emergere segni evidenti di violenza. «Attendiamo gli esami tossicologici e istologici», commenta Debora Abbate Zaro, l'avvocato che con il collega Carlo Tabbia assiste i parenti della donna. «La sua famiglia è distrutta - si limita ad aggiungere il legale - ma ha fiducia nel lavoro della magistratura».

A nove mesi dalla scomparsa, lo scorso 24 gennaio, non hanno quindi ancora una risposta certa i tanti perché sulla morte di questa donna, madre di quattro figli, che avrebbe compiuto 38 anni. Per tre ore il dottor Francesco Romanazzi, direttore della medicina legale dell'ospedale di Alba (Cuneo), ha esaminato i resti tirati fuori dal fango da una ruspa che stava pulendo un canale di scolo, tra il fiume Tanaro e la ferrovia per Alba ormai in disuso.
«Nessun segno evidente di ferite», è quanto trapela da fonti vicine all'inchiesta, condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Asti. Restano quindi aperte tutte le ipotesi: dal suicidio - la meno probabile visto che la donna era senza vestiti ed è difficile che sia uscita di casa nuda in pieno inverno - alla morte naturale e all'omicidio. Reato, quest'ultimo, per il quale il marito di Elena ceste, Michele Buoninconti, ha ricevuto ieri un avviso di garanzia.
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Il Messaggero