Da settimane l’instabilità in Catalogna tiene sulle spine il mondo economico e imprenditoriale spagnolo. E ieri ha cominciato a produrre i temuti contraccolpi su...
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«PROTEGGERE I CLIENTI»
Caixabank, il più grande ente bancario catalano, presieduto da Jordi Gual Solé, martedì ha inviato una circolare interna agli impiegati, dove si assicurava che l’unico obiettivo del gruppo è «proteggere gli interessi dei suoi clienti, azionisti e impiegati, garantendo l’integrità dei depositi». Tanto è bastato perché i titoli crollassero ieri del 5%. Tribolazioni anche per il Banco Sabadell, l’altro grande gruppo catalano. Tanto che le banche spagnole hanno ricevuto una chiamata dalla Bce, preoccupata per la tensione in crescendo. Sebbene per ora non sia stato disposto alcun dispositivo di intervento speciale. Il presidente del Sabadell, Josep Oliu, ha assicurato che, a fronte della «inquietante» situazione politica, l’ente finanziario ha gli strumenti adeguati nell’ambito della Ue e del supervisore bancario europeo per proteggere gli interessi dei suoi clienti. «Se fosse necessario, si adotterebbero le misure sufficienti», ha rassicurato Oliu. E, nel tentativo di rassicurare i mercati, il ministro dell’economia Luis de Guindos, ha insistito: «I risparmiatori e i clienti delle banche catalane non hanno nulla da temere».
LO SPREAD
Ma, intanto, lo spread sul debito spagnolo, in maniera lenta ma inesorabile si va elevando, con la crescente instabilità, fino a toccare ieri quota 135.
Il Messaggero