Giorgia Castriota libera, revocati i domiciliari alla giudice

Giorgia Castriota libera, revocati i domiciliari alla giudice
GIUSTIZIA Le esigenze cautelari non ci sono più e dopo una lunga serie di no è stato il Tribunale di Perugia ad accogliere la richiesta di scarcerazione dei legali...

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GIUSTIZIA

Le esigenze cautelari non ci sono più e dopo una lunga serie di no è stato il Tribunale di Perugia ad accogliere la richiesta di scarcerazione dei legali del magistrato Giorgia Castriota che nei giorni scorsi è tornata in libertà.

La giudice (nel maggio scorso sospesa dal Consiglio superiore della magistratura) e il commercialista romano Silvano Ferraro erano stati arrestati il 20 aprile scorso nell'ambito di un'indagine della Guardia di finanza coordinata dalla Procura della Repubblica di Perugia con le accuse di corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, corruzione in atti giudiziari ed induzione indebita a dare o promettere utilità.
Linchiesta era nata sulla scorta di una serie di denunce presentate dall'imprenditore Fabrizio Coscione, lui stesso al centro di una indagine nell'ambito della quale il gip Castriota aveva posto sotto sequestro una serie di società a lui riconducibili e poi affidato ad alcuni professionisti suoi amici (tra i quali Ferraro) gli incarichi di amministratore giudiziario ricevendo come contropartita denaro e regali di valoro tra i quali gioielli, orologi, viaggi e un abbonamento in tribuna d'onore allo stadio Olimpico.
In definitiva avrebbe fatto un uso distorto della propria funzione di magistrato adottando rispetto a Coscione misure il cui obiettivo era quello di riuscire a far assegnare ad amici, tra cui Ferraro con il quale aveva una relazione sentimentale, una serie di incarichi per poi dividere con loro i compensi.
Nel corso dell'interrogatorio i due avevano risposto alle domande del magistrato respingendo l'accusa di corruzione spiegando che i regali e il denaro versato da Ferraro al giudice non erano frutto di un accordo corruttivo ma semplici regali nell'ambito del loro rapporto affettivo.
Poi il 10 maggio i giudici del Riesame avevano concesso ad entrambi gli arresti domiciliari consentendo loro di lasciare il carcere di Rebibbia. . Ai primi di giugno il giudice era stata sospesa dal servizio con un provvedimento, che è un atto dovuto, adottato dal Consiglio superiore della magistratura come conseguenza dell'arresto.

Nei giorni scorsi da Perugia foro competente per i magistrati di Latina - è arrivata la revoca della misura non ricorrendo più le esigenze cautelari con rischio di inquinamento delle prove, ampiamente acquisite, e reiterazione del reato essendo stata sospesa dalla sua funzione.
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Il Messaggero