Caso Abc, l'assessore Addonizio: il nuovo Cda sarà nominato a novembre

Il presidente Giorgi: "Manifesti? fatto incomprensibile". Parla il sindacato

Caso Abc, l'assessore Addonizio: il nuovo Cda sarà nominato a novembre
IL CASO Sorpresa, stupore, e timori che il gesto possa rappresentare una sorta di "strategia della tensione" su Abc. All'indomani dell'apparizione in giro per...

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IL CASO

Sorpresa, stupore, e timori che il gesto possa rappresentare una sorta di "strategia della tensione" su Abc. All'indomani dell'apparizione in giro per Latina di striscioni sull'Azienda per i beni comuni (che gestisce raccolta e smaltimento dei rifiuti), con uno di questi in particolare che recita «Con Abc no al privato», sono questi i sentimenti più diffusi.

«SCRITTE BEN ORGANIZZATE»

Di «scritte anonime, ma ben organizzate» e di «azioni che non ci intimoriscono», parla l'assessore comunale all'Ambiente, Franco Addonizio, che ribadisce come «non c'è alcuna intenzione di cambiare gli assetti societari dell'azienda: non è in agenda alcun mutamento». L'assessore prefigura però già un possibile cambiamento di governance.

«Abc è operatore di servizi e non centro di potere, questa è la nostra cultura di governo. A novembre il Cda arriverà alla sua naturale scadenza e provvederemo alle scelte necessarie nel rispetto delle procedure e cercando le migliori professionalità disponibili. Il nostro obiettivo è dare un servizio efficiente alla città e ai suoi cittadini. I piani tariffari in vigore sono stati definiti dal commissario, e cercheremo di procedere con la massima cura possibile, tenendo presente i problemi sociali che emergono in questa fase non facile per le famiglie».

IL PRESIDENTE

«È una sorpresa totale - esordisce il presidente di Abc, Gustavo Giorgi, a proposito degli striscioni - e non sappiamo cosa possa esserci dietro. Non abbiamo ancora fatto una valutazione come cda, in quanto in questi giorni non siamo a Latina, ma personalmente posso dire che, a quanto ho letto, sembra un'azione "scientifica", diffusa sulla città, non spontanea. Non ho alcun elemento per affermare che possa venire da dipendenti, anche se non escludo che ci possano essere preoccupazioni, in questa fase».

IL CONFRONTO

Giorgi affronta poi anche il tema dei rapporti con l'amministrazione, ricordando che «abbiamo avuto un confronto alcune settimane fa. In quell'incontro, tra l'altro, auspicavamo la nomina del membro mancante di cda (Giuseppe Ibello si è dimesso per la campagna elettorale in quanto candidato, ndr), per poter anche creare un percorso che arrivasse a novembre con una persona nominata dalla nuova amministrazione per una sorta di «accompagnamento», in modo che ci fosse qualcuno che aveva fatto già tre mesi di cda, conoscendo l'azienda e il personale. Se l'amministrazione conferma la volontà di mantenere fino a scadenza questo Cda, noi siamo aperti e disponibili a un rapporto di collaborazione per dare il migliore servizio possibile».

Infine, in relazione alla due diligence il cui iter è stato messo in piedi da piazza del Popolo, il presidente osserva che «noi subiamo il controllo dei revisori dei conti, nominati dalla proprietà; quello dell'organismo di vigilanza, che è organo terzo; e il controllo analogo, da parte dei dipendenti dell'amministrazione. Siamo sereni, e coscienti di avere operato nella maniera più corretta possibile, soprattutto per l'equilibrio finanziario dell'azienda di fronte alle tante difficoltà economiche del Paese in questo periodo. Se ci sono stati ritardi, sono dovuti a fattori non dipendenti dall'azienda stessa, che siamo in grado di dimostrare».

IL SINDACATO

«A noi nessuno mai ha parlato di privatizzazione - premette Marco Iannarilli, segretario regionale, e vice segretario nazionale, dell'Ugl, sindacato maggiormente rappresentato in Abc - e non capisco il nesso tra "privato" e Abc. Come organizzazione sindacale, prendiamo le distanze da questo gesto. E temiamo sia un'azione per strumentalizzare o alzare la tensione intorno ad Abc». Iannarilli ricorda poi che «come sindacato, riteniamo che i dipendenti siano troppo pochi, di fronte all'urgenza di chiudere il ciclo del porta a porta». Al momento, le sigle sindacali non hanno ancora avuto un confronto diretto con la nuova amministrazione ma Iannarilli ritiene che sia «un passaggio obbligato da fare, a settembre».
Andrea Apruzzese
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Il Messaggero