Carnevale si dimette da capogruppo: «Lega perdente e senza strategia»

Carnevale si dimette da capogruppo: «Lega perdente e senza strategia»
«Abbiamo dovuto accettare candidature imposte, gestite male, e che alla fine hanno fatto vincere, in un Comune dove il centrodestra è maggioranza assoluta, un sindaco...

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«Abbiamo dovuto accettare candidature imposte, gestite male, e che alla fine hanno fatto vincere, in un Comune dove il centrodestra è maggioranza assoluta, un sindaco di estrema sinistra e reduce da una consiliatura pessima». Con queste parole, pubblicate su Facebook, Massimiliano Carnevale ha annunciato ufficialmente le sue dimissioni da capogruppo della Lega in Consiglio comunale a Latina: «Dopo tre anni lascio il ruolo di capogruppo della Lega e non uso scuse o frasi politichesi per un malessere che vivo da un po' di tempo. Per anni si è andati sbandierando chi sbaglia paga e ci siamo illusi che oltre lo slogan ci fosse un fondo di verità», prosegue nel suo sfogo sul social. Che Carnevale avesse un malessere non era certo un mistero per nessuno, anzi. Già si era manifestato questa estate, quando il centrodestra aveva scelto, come candidato sindaco unitario, Vincenzo Zaccheo, e Carnevale aveva lamentato il mancato rinnovamento; poi, dopo la vittoria del centrodestra al primo turno, e quella di Damiano Coletta come sindaco al secondo turno, aveva invocato la sfiducia e il ritorno alle urne, mordendo il freno, insieme alla collega di gruppo, Giovanna Miele, di fronte ai colloqui di un centrodestra unito con il primo cittadino; infine aveva anche aperto all'ingresso della Lega in giunta.

«Abbiamo atteso mesi - prosegue - non per una resa dei conti ma per un'analisi obiettiva del voto, un mea culpa che portasse finalmente al cambio di una gestione provinciale fallimentare che ha avuto il primato di vedere la Lega perdente in dieci Comuni su dieci e non avere nemmeno un sindaco su 33 amministrazioni. La politica non si inventa, la politica ha delle regole, la politica è radicamento al territorio, umiltà e serietà e soprattutto deve essere meritocratica».

Raggiunto telefonicamente, conclude: «Io manifesto uno stato di insofferenza per una gestione provinciale che non ha saputo e non sa valorizzare il potenziale del partito; considero deprimente che alle provinciali di un mese fa non eravamo nemmeno in grado di esprimere un candidato, perché la Lega, che in questa provincia ha toccato picchi di oltre il 40%, non è stata in grado di avere un sindaco ed oggi è opposizione ovunque». Bocche cucite nel partito: il senatore Gianfranco Rufa, coordinatore provinciale per Latina della Lega, spiega che «non ho ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale, non posso commentare sfoghi sui social» e annuncia che «lunedì (domani, ndr) avremo una riunione in cui definire meglio la situazione: dopo la riunione potrò esprimermi».

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Il Messaggero