Camera di commercio, imbarazzo per Lisi

Camera di commercio, imbarazzo per Lisi
Arrestato giovedì scorso nell'ambito di una maxi inchiesta della Procura di Napoli per corruzione, l'ex generale della Guardia di Finanza Fabrizio Lisi conserva il...

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Arrestato giovedì scorso nell'ambito di una maxi inchiesta della Procura di Napoli per corruzione, l'ex generale della Guardia di Finanza Fabrizio Lisi conserva il suo posto nella Camera di Commercio di Latina, in rappresentanza della Confartigianato pontina.


«In tempi non sospetti ha dichiarato ieri Marco Gatto, attuale vice presidente dell'associazione degli artigiani della provincia di Latina e presidente della categoria piccole e medie imprese abbiamo comunicato, il 7 aprile 2021, alla Camera di Commercio che Lisi si era dimesso da Confartigianato l'11 marzo 2021». «Impossibile rimuoverlo dal consiglio camerale a meno che non si dimetta», ha spiegato invece Giovanni Acampora, presidente della Camera di Commercio di Frosinone e Latina. Acampora ha precisato di non voler rilasciare alcuna dichiarazione sull'argomento in quanto, a suo dire, il problema sollevato non è di natura politica ma burocratica: «Noi non abbiamo possibilità di scelta, la Confartigianato fa le sue designazioni e la Regione Lazio previa ratifica ci invia i nominativi. Quindi non abbiamo alcun ruolo in questa vicenda. Non possiamo rimuovere chicchessia se nominato da altri».
«Il caso a brevissimo sarà portato in giunta», ha tagliato corto il vice presidente di Confartigianato. «Attraverso apposita deliberazione, l'esecutivo di Confartigianato ha spiegato Gatto - solleverà il caso al presidente della Regione Lazio. Lisi era già fuori dalla Confartigianato da circa un anno, perché non aveva pagato la quota associativa del 2020. La sostituzione nel Consiglio camerale era già indispensabile, oggi a maggior ragione. Auspicabili le dimissioni immediate».
Dunque, la palla passerà probabilmente nel corso di questa settimana al presidente Nicola Zingaretti, mentre l'attuale presidente di Confartigianato Riccardo Castelli, il 10 febbraio scorso, ha già scritto al presidente e al direttore generale della Camera di Commercio, ricordando le dimissioni di Lisi dall'associazione artigiana rassegnate l'11 marzo 2021, motivo per cui «qualsiasi attività, comunicazione, iniziativa o contatto effettuato dal Lisi - si legge nella pec di fuoco indirizzata ad Acampora e al dottor Pietro Viscusi - è da intendersi effettuata a titolo personale dello stesso e mai riconducibile alla Confartigianato Imprese Latina».
Ma nel frattempo Lisi ha continuato a partecipare ai consigli camerali e nel dicembre scorso ha votato anche il bilancio.
LE INCHIESTE

Fabrizio Lisi, in Confartigianato, era il braccio destro dell'imprenditore di Sonnino Luciano Iannotta, all'epoca presidente degli artigiani pontini, arrestato il 16 settembre del 2020, nell'ambito dell'inchiesta Dirty Glass, Con Iannotta fu arrestato anche Luigi De Gregoris, all'epoca componente della giunta esecutiva. Confartigianato decise di conferire tutti i poteri al vice presidente, e Lisi arrivò così in Camera di Commercio. L'ex generale Lisi, la scorsa settimana è stato arrestato insieme ad altre quattro persone, a poche ore di distanza dal sequestro dei beni riconducibili a Iannotta, del valore stimato di circa 50 milioni di euro.

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Il Messaggero