Cacciari e i canti teologici del “Paradiso”

Cacciari e i canti teologici del “Paradiso”
Un poeta convinto che il linguaggio poetico sia quello che meglio raffigura Dio, più ancora della teologia. Un politico...

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Un poeta convinto che il linguaggio poetico sia quello che meglio raffigura Dio, più ancora della teologia.

Un politico appassionato, colpito nell'intimo da un esilio che lo strappa dalla città dei suoi natali e delle sue passioni.
Un uomo di fede profonda eppure profondamente critico nei confronti della Chiesa.
Domenica 9 novembre a Roma, alla Casa Dante, presso la sede del Palazzetto degli Anguillara, situata in Piazza Sonnino 5, Massimo Cacciari terrà una lezione sul tema “L'esperienza di Dio nella Divina Commedia”.
Cacciari si sofferma sui canti teologici del Paradiso: i meno amati dal lettore comune e dagli studenti del liceo, ma i più affini ai suoi interessi filosofici.
La lettura di un filosofo che è anche un politico: e che nel padre della poesia italiana vede un maestro di pensiero ma pure di azione politica.
E di libertà: termine che, assieme ad “Amore”, è, secondo Cacciari, una delle due parole-chiave della “DivinaCommedia”.
Tra le prossime letture alla Casa Dante quella del filologo e storico Luciano Canfora, che l'11 gennaio parlerà di “Dante e i classici”.
Oggi, invece, sarà ricordata Jacqueline Risset. Poeta, critico, traduttrice scomparsa due mesi fa, la Risset aveva riportato Dante in forma nuova e splendente, in Francia e nella lingua francese.
R.M. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero