Bomba su un camion, avvertimento a Fondi

Bomba su un camion, avvertimento a Fondi
L'INCHIESTA Nuova intimidazione notturna a Fondi, a differenza di altre volte apparsa chiara già dall'immediatezza: è scoppiata una bomba. Un ordigno...

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L'INCHIESTA

Nuova intimidazione notturna a Fondi, a differenza di altre volte apparsa chiara già dall'immediatezza: è scoppiata una bomba. Un ordigno piazzato su uno dei camion della "Guglietta Rita", una delle tante ditte di autotrasporti ortofrutticoli con base nella città della Piana.

L'avvertimento esplosivo è avvenuto a cavallo tra Halloween e Ognissanti, circa mezz'ora dopo la mezzanotte. A farvi da sfondo il piazzale dell'azienda finita nel mirino, affacciato su via Diversivo Acquachiara, uno dei punti di accesso al centro urbano. Qualcuno si è introdotto nell'area adibita a posteggio del parco mezzi posizionando un congegno «rudimentale», spiegano dal Comando provinciale dei carabinieri, sul pacco batteria di una motrice. Un modo per aumentare l'effetto distruttivo della deflagrazione, magari innescando anche un incendio grazie all'acido solforico contenuto nelle stesse batterie. Secondo le ricostruzioni dell'Arma, però, la bomba è esplosa solo parzialmente, o comunque senza l'effetto a catena sperato dai malviventi che l'avevano collocata pochi minuti prima: il rivestimento del vano contenente le batterie è riuscito a contenere la forza d'urto, evitando ulteriori danni sia al mezzo pesante oggetto dell'intimidazione che a quelli parcheggiati nelle immediate vicinanze.
L'allarme è stato lanciato dai titolari della ditta, che abitano in un immobile proprio in corrispondenza della sede sociale. Si sono quindi precipitati i carabinieri della Stazione locale e i colleghi del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Terracina, coordinati rispettivamente dal comandante Massimo Marenna e dal maggiore Saverio Loiacono, autori di un accurato sopralluogo protrattosi fino alla mattina. In prima linea anche gli specialisti della scientifica, impegnati nel cristallizzare la scena ma soprattutto nell'acquisizione dei resti dell'ordigno e di altri reperti potenzialmente utili ai fini investigativi, sparsi tutt'intorno.

LE INDAGINI

Al momento quanto accaduto resta un mistero, anche perché la società destinataria dell'intimidazione non avrebbe mai subito minacce, né sarebbe stata sfiorata da contrasti o altre situazioni tali da poter sfociare in un'azione tanto eclatante e allo stesso tempo inquietante. Formalmente, dunque, per ora gli inquirenti si muovono a 360 gradi, senza scartare a priori alcuna possibile pista. Allo stesso modo di quanto sta avvenendo per altri casi simili verificatisi negli ultimi mesi in città, incendi notturni di veicoli di cui, tranne che per le due macchine bruciate in via Montale agli inizi di settembre, non è stato possibile dimostrare la matrice dolosa. Un giallo dietro l'altro.

Mirko Macaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero