Balneari, primo confronto al Tar di Latina sulle concessioni

Balneari, primo confronto al Tar di Latina sulle concessioni
Primo round ieri mattina davanti ai giudici al Tar di Latina tra operatori balneari e amministrazione comunale sulla durata delle concessioni demaniali marittime per...

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Primo round ieri mattina davanti ai giudici al Tar di Latina tra operatori balneari e amministrazione comunale sulla durata delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative. Si è discusso infatti il ricorso presentato dai titolari di altrettanti stabilimenti il cui titolo scadeva il 31 dicembre scorso ma che il Comune ha rinnovato per tutto il 2021 quindi fino alla fine dell'anno i quale chiedono invece, sulla base della legge Centinaio, che la delibera in questione venga annullata e che la concessione abbia validità fino al 2033. I ricorrenti, rappresentati dall'avvocato Claudio Coppacchioli, contestano la lesione di interessi acquisiti e puntano dunque ad uno stop totale di quanto stabilito dalla Giunta. La vicenda è oggetto peraltro di ricorsi un po' ovunque soprattutto perché alcuni Comuni hanno rilasciato il titolo prendendo come riferimento proprio tale normativa.

Gli automatismi messi in atto dal legislatore hanno sollevato, tuttavia, forti critiche, tanto da sollecitare l'intervento dell'Unione Europea così il Comune di Latina, rappresentato dall'avvocato Francesco Cavalcanti, ha preferito attenersi a quanto stabilito da una sentenza della Corte di giustizia europea la quale ha stabilito che la proroga automatica (ed indiscriminata) delle autorizzazioni demaniali marittime e lacuali in essere per le attività turisticoricreative, in assenza di qualsiasi procedura di selezione tra i potenziali candidati, si pone in palese contrasto con la Direttiva Bolkenstein. Insomma è necessario un bando di evidenza pubblica e non è ammissibile una proroga automatica. Così la quasi totalità dei concessionari del litorale pontino 19 su 21 hanno imboccato la strada del ricorso amministrativo. I primi sette sono stati discussi ieri mattina, gli altri dodici nelle udienze del 12 maggio prossimo. La sentenza potrebbe arrivare già nelle prossime ore.

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Il Messaggero